L’Europa diventa “nemica” per Trump, cresce l’intesa con il mondo arabo
Analisi sull'impatto della Trumpnomics e della tregua USA-Cina: crescita USA rallentata, incertezza record e sfide per il commercio globale.
La recente tregua commerciale di 90 giorni tra USA e Cina, che ha visto un taglio significativo delle tariffe doganali, rappresenta una pausa momentanea nella complessa guerra commerciale tra le due potenze. Tuttavia, questa tregua non fa che mascherare problematiche economiche ben più profonde.
La politica economica di Donald Trump, definita Trumpnomics, è caratterizzata da decisioni imprevedibili e annunci sensazionalistici, che hanno spinto l’indice di incertezza economica a livelli record: ben 5886,23 punti a maggio, rispetto a un valore quasi nullo dell’anno precedente.
Trump verso il mondo arabo
Trump continua a perseguire una strategia basata su promesse grandiose, come dimostrato dal suo recente tour nei Paesi del Golfo, dove ha parlato di investimenti per oltre un trilione di dollari. Sebbene queste cifre sembrino esagerate, specie considerando il deficit di stati come l’Arabia Saudita, si inseriscono perfettamente nella sua visione di consolidamento del potere personale e influenza geopolitica. Questo approccio, incentrato sull’esibizione dei rapporti di forza, sta generando un clima di confusione e incertezza nei mercati globali.
Un confronto con il passato aiuta a comprendere l’entità del fenomeno: durante il primo mandato di Trump, l’indice di incertezza economica non aveva mai superato i 2000 punti. Oggi, invece, si attesta vicino ai 6000, un dato che riflette l’instabilità causata dalla sua politica economica. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), questa incertezza potrebbe portare a un rallentamento della crescita statunitense, passando dal 2,9% del 2023 all’1,8% nel 2025. Le previsioni dell’Economist Intelligence Unit sono ancora più pessimistiche, indicando una possibile contrazione dello 0,1% per gli USA, mentre l’eurozona potrebbe registrare una crescita modesta dell’1%.
L’Europa è una nemica
La Trumpnomics non si limita al contesto nazionale. Recentemente, l’attenzione di Trump si è rivolta verso l’Unione Europea, accusata di sfruttare il mercato farmaceutico americano. I medicinali di marca in Europa, infatti, costano in media 2,5 volte meno rispetto agli Stati Uniti. Per affrontare questa disparità, Trump ha firmato un ordine esecutivo che obbliga i programmi Medicare e Medicaid ad acquistare farmaci al prezzo più basso disponibile all’estero. Questa decisione rappresenta un ulteriore esempio delle politiche dirompenti che caratterizzano la sua amministrazione.
Nel frattempo, il mondo assiste a una ridefinizione degli equilibri commerciali internazionali. La guerra commerciale tra USA e Cina ha messo in evidenza la fragilità delle relazioni economiche globali, costringendo i governi e le aziende a navigare in un contesto di crescente incertezza. La tregua commerciale potrebbe offrire un sollievo temporaneo, ma è evidente che le tensioni sottostanti richiedono soluzioni strutturali e una maggiore cooperazione internazionale.
In conclusione, la Trumpnomics, con il suo mix di promesse grandiose e decisioni imprevedibili, continua a influenzare profondamente l’economia globale. Mentre i mercati cercano di adattarsi a questo clima di instabilità, il mondo rimane spettatore di un “reality show” geopolitico che potrebbe avere conseguenze di lungo termine sugli equilibri economici e politici internazionali.
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