Fisco Bonus mamme disoccupate 2025: come richiederlo e requisiti

Bonus mamme disoccupate 2025: come richiederlo e requisiti

Guida completa al bonus mamme disoccupate 2025: importi, requisiti ISEE, modalità di richiesta e differenze con l'assegno statale.

13 Maggio 2025 09:00

Un aiuto economico che fa la differenza per molte famiglie: il bonus mamme disoccupate del 2025 si presenta come un supporto concreto per le neomamme in difficoltà economica. Questa misura, ufficialmente denominata assegno di maternità comunale, prevede un importo totale di 2.037 euro, suddiviso in cinque rate mensili da 407,40 euro ciascuna.

Si tratta di un’iniziativa mirata a sostenere le donne prive di copertura previdenziale o con tutele ridotte, fornendo un contributo fondamentale in un momento delicato come quello dell’arrivo di un bambino.

Gestito dall’INPS su delega dei Comuni, l’assegno è regolato dall’articolo 74 del decreto legislativo 151/2001 e si estende non solo alle madri biologiche, ma anche a chi accoglie minori in adozione o affidamento preadottivo. Questo strumento di welfare rappresenta un’opportunità unica per chi si trova in situazioni di vulnerabilità economica, permettendo di affrontare con maggiore serenità le prime spese legate alla maternità.

Requisiti e criteri di accesso

Per accedere al beneficio, è necessario rispettare specifici criteri. Tra questi, il più importante è il possesso di un requisiti ISEE che non superi i 20.382,90 euro. Inoltre, possono fare domanda cittadine italiane, dell’Unione Europea o extracomunitarie in possesso di un regolare permesso di soggiorno. È essenziale, inoltre, che le richiedenti non percepiscano altri assegni di maternità erogati dall’INPS, salvo eventuali integrazioni comunali.

Un aspetto cruciale è la non cumulabilità del bonus con altre indennità previdenziali, sebbene siano previste eccezioni per integrazioni comunali. Questo elemento rende ancora più importante la verifica accurata dei requisiti prima di procedere con la richiesta.

Come presentare la domanda

La domanda per l’assegno comunale maternità deve essere inoltrata al Comune di residenza entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato o in affido. Una volta ricevuta, l’amministrazione comunale verifica i requisiti e trasmette i dati all’INPS per l’erogazione del pagamento.

Il processo di valutazione richiede generalmente 30 giorni. È fondamentale fornire documentazione completa e accurata per evitare respingimenti o ritardi. Per le famiglie con risorse limitate, questo contributo rappresenta un sollievo significativo, aiutando a gestire le spese iniziali con maggiore tranquillità.

Distinzione tra assegno comunale e statale

Un punto essenziale da chiarire riguarda la differenza tra l’assegno comunale e quello statale di maternità. Quest’ultimo è destinato alle lavoratrici con contratti atipici o discontinui che abbiano versato almeno tre mesi di contributi nel periodo compreso tra il 18° e il 9° mese prima della nascita o dell’ingresso del minore in famiglia. In questo caso, la domanda va presentata direttamente all’INPS.

Sebbene l’importo sia identico, le condizioni di accesso e le procedure di richiesta variano significativamente. Informarsi in modo accurato è quindi fondamentale per scegliere la misura più adatta alla propria situazione.

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