Fisco Tasse e imposte Tutto sul calcolo della TARI

Tutto sul calcolo della TARI

Tutto sul calcolo della superficie calpestabile per la TARI: regole, percentuali e chiarimenti per evitare errori e sanzioni.

11 Maggio 2025 18:00

La TARI, la tassa sui rifiuti, rappresenta una voce di spesa significativa per le famiglie italiane e le imprese, con un impatto che spesso pesa sui bilanci familiari.

Il suo calcolo è regolato da criteri ben definiti, che tengono conto della superficie calpestabile degli immobili e delle loro pertinenze. Comprendere il funzionamento di questa tassa è fondamentale per evitare sorprese al momento del pagamento.

Come funziona il calcolo della TARI

La normativa attuale stabilisce che la base imponibile della TARI sia costituita dalla superficie calpestabile dell’immobile, includendo non solo gli spazi abitativi interni, ma anche le aree esterne che potrebbero generare rifiuti. Come specificato dall’Agenzia delle Entrate nell’interpello n. 306 del 2014, ogni spazio suscettibile di utilizzo, come balconi terrazzi, è rilevante ai fini del calcolo. Questo approccio mira a una distribuzione equa della tassa, tenendo conto del potenziale di produzione di rifiuti di ogni area.

Il sistema di calcolo della TARI si basa su due componenti principali: una quota fissa e una quota variabile. La quota fissa è determinata dalla superficie dell’immobile e dal numero di componenti del nucleo familiare. Invece, la quota variabile viene applicata una sola volta per immobile, indipendentemente dalle pertinenze ad esso collegate. Questo meccanismo garantisce una certa equità, evitando che le pertinenze come garage o cantine incidano eccessivamente sull’importo totale.

Balconi e terrazzi nel calcolo TARI

Per quanto riguarda le specifiche percentuali, il calcolo delle superfici è dettagliato e segue criteri ben precisi. Le superfici coperte vengono conteggiate al 100%, mentre balconi e i terrazzi sono considerati solo al 30%. I vani accessori, come cantine e garage, vengono valutati diversamente: al 50% se comunicanti con l’abitazione principale e al 25% se indipendenti. Tuttavia, le superfici accessorie non possono superare il 50% della superficie dei vani principali, per evitare distorsioni nel calcolo complessivo.

È importante sottolineare che le regole della TARI possono variare a seconda del comune di residenza. Ogni amministrazione locale ha infatti la facoltà di stabilire criteri specifici, adattando il regolamento alle esigenze territoriali. Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare il regolamento comunale per ottenere un calcolo preciso e rispettare le disposizioni locali.

La circolare 1/2017 del Dipartimento delle Finanze ha fornito ulteriori chiarimenti, mirati a uniformare l’interpretazione della normativa, mentre la risposta n. 306/2019 dell’Agenzia delle Entrate ha ribadito l’importanza di considerare le aree scoperte nel computo della superficie tassabile. Questi interventi normativi dimostrano l’impegno delle istituzioni nel garantire trasparenza e coerenza nel calcolo della TARI.

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