News Notiziario Notizie Italia Decreto Carige: fondo da 1,3 miliardi per salvarla. Insieme a garanzie Stato mette a disposizione fino a 4 miliardi

Decreto Carige: fondo da 1,3 miliardi per salvarla. Insieme a garanzie Stato mette a disposizione fino a 4 miliardi

9 Gennaio 2019 07:50

Per Banca Carige, c’è già a disposizione un fondo di 1,3 miliardi per salvarla, messo a disposizione dal Tesoro. E’ quanto emerge dal decreto che è stato firmato ieri sera dal Capo dello Stato e trasmesso alle Camere. Il totale dei fondi statali messi a disposizione dallo Stato, con il decreto del governo M5S-Lega, ammonta nel totale a 4 miliardi di euro, se si considerano le garanzie sulle obbligazioni che lo Stato ha messo a disposizione per un valore fino a 3 miliardi di euro. Il decreto sarebbe secondo la stampa italiana un copia e incolla del decreto Gentiloni su Mps e le banche venete.

Così scrive La Repubblica: secondo quanto scritto nel decreto, saranno un miliardo al massimo di ricapitalizzazione e 300 milioni di garanzie sull’emissione di passività da parte della banca fino a un massimo di 3 miliardi. Resta il fatto che nell’ipotesi teorica che Carige emettesse titoli di debito per tutti e 3 i miliardi e poi non fosse in grado di ripagarli, toccherebbe allo Stato che ha dato la sua garanzia far fronte alle obbligazioni, portando il conto totale dell’intervento fino a un massimo teorico di 4 miliardi. Ma questa è un’ipotesi che il governo non prende nemmeno in considerazione, ritenendola di fatto impossibile”.

“Il testo non è altro che un copia e incolla del Dl 237/2016, che il governo Gentiloni pubblicò per salvare Monte dei Paschi e le venete, PopVicenza e Veneto Banca, identico dalle regole sulle garanzie fino ai meccanismi, con burden sharing, per la nazionalizzazione”.

Il Corriere della sera: “Lo Stato scende in campo per salvare Carige: il Tesoro garantisce fino a tre miliardi di nuove obbligazioni che la banca ligure emetterà nelle prossime settimane e si impegna a sottoscrivere fino a 1 miliardo di nuove azioni in caso l’istituto dovesse ricorrere all’aiuto di Stato con la «ricapitalizzazione precauzionale», secondo lo schema già usato per Mps e tentato — ma non riuscito — per le banche venete. La dotazione finanziaria c’è già: 1,3 miliardi di euro per il 2019 già stanziati e messi a disposizione dal Tesoro”.