Riforma commercialisti: tirocini semplificati e più opportunità per i giovani
Approvata la riforma dei commercialisti: tirocinio retribuito, incentivi all'associazionismo, equo compenso e nuove opportunità per i giovani.
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La riforma commercialisti segna un nuovo inizio per la professione contabile in Italia. Dopo l’approvazione del disegno di legge delega, si apre uno scenario che premia l’aggiornamento costante e la volontà di modernizzare procedure e percorsi formativi.
Le preoccupazioni maggiori riguardavano il progressivo invecchiamento dell’albo e la sensibile diminuzione di nuove leve, in particolare l’allarmante calo degli aspiranti professionisti intenzionati a intraprendere la carriera contabile.
Per rispondere a queste sfide, il legislatore ha introdotto incentivi e meccanismi volti a rendere più attrattivo l’ingresso nel settore, un fattore che avrà ripercussioni dirette sul consolidamento di un futuro sostenibile per lo sviluppo economico del Paese.
Riforma commercialisti: un deciso cambio di passo nella formazione
Fra gli elementi più innovativi della riforma commercialisti spicca il tirocinio retribuito, che abolisce il tradizionale periodo iniziale non pagato. Questa scelta rappresenta un deciso cambio di rotta, pensato per incoraggiare i giovani a intraprendere il cammino professionale con maggiore fiducia e stabilità.
In aggiunta, si punta a valorizzare la formazione continua, consentendo di avviare il tirocinio già durante gli studi universitari. Un altro aspetto di rilievo è l’istituzione di parametri più aggiornati per garantire un equo compenso, così da riconoscere lo sforzo di chi esercita la professione. Questa misura è stata considerata cruciale per invertire la tendenza alla stagnazione retributiva e dare una spinta significativa all’attrattività della carriera contabile.
Assetti organizzativi e potenzialità di sviluppo
La riforma commercialisti contempla azioni mirate per rafforzare la governance di categoria, introducendo una nuova disciplina elettorale attenta alle esigenze dei giovani, alla parità di genere e alle minoranze.
Il provvedimento affronta anche il tema dell’aumento costante dell’età media, premiando la rappresentanza degli iscritti under 40 attraverso meccanismi di votazione in grado di favorire una selezione più equa degli organi direttivi.
La professione, inoltre, verrà incentivata a operare in forma associata o societaria, con l’obiettivo di potenziare la gamma dei servizi offerti e migliorare la competitività sul mercato. In questi modelli organizzativi, infatti, si registrano ricavi medi nettamente superiori rispetto all’esercizio individuale, aumentando le prospettive di crescita.
Il futuro nei piani del Consiglio Nazionale
Sul fronte istituzionale, il ruolo del Consiglio Nazionale Commercialisti si conferma determinante nel promuovere la riforma commercialisti e difendere le istanze di tutti gli iscritti. Il presidente ha ribadito la necessità di unire le forze per rilanciare un albo spesso inerme di fronte alle logiche di mercato e all’agguerrita concorrenza di altre professioni.
Decisivo, in questo senso, è stato anche l’ampio consenso ottenuto: una prova tangibile della volontà condivisa di rinnovamento, che mira a salvaguardare il prestigio della professione e a invertire il trend demografico negativo. Con queste premesse, la categoria si prepara a un nuovo orizzonte di opportunità, fiduciosa che l’evoluzione normativa possa radicare il cambiamento tanto atteso.
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