Lavoro Pensioni Pensioni, salvi i riscatti di laurea: il governo punta sulle finestre mobili

Pensioni, salvi i riscatti di laurea: il governo punta sulle finestre mobili

Il governo conferma i diritti acquisiti sul riscatto della laurea ma prolunga le finestre mobili per la pensione anticipata. Reazioni e scenari futuri.

19 Dicembre 2025 08:33

Il recente dibattito sul sistema delle pensioni ha riacceso l’attenzione su diverse misure, con un occhio di riguardo al riscatto anni di laurea. L’annuncio di voler preservare i benefici già in vigore, evitando forme di retroattività che avrebbero penalizzato chi ha già investito nei versamenti, ha rassicurato molti lavoratori e studenti. Tuttavia, la questione rimane aperta su altri fronti che incidono profondamente sulle scelte previdenziali e sull’equilibrio generale del bilancio statale.

La sfida delle finestre e la pensione anticipata

Le finestre mobili, concepite per dilazionare l’effettiva erogazione ai futuri pensionati, restano un punto controverso. Da un lato, l’idea di ritardare l’uscita dal lavoro mira a salvaguardare i conti pubblici; dall’altro, questa strategia incontra il dissenso di chi punta a una pensione anticipata senza ulteriori slittamenti. Si teme che lo scopo di garantire la sostenibilità delle vigenti normative penalizzi chi, per ragioni personali o professionali, ha fretta di concludere la carriera lavorativa. In tale contesto, la discussione sui metodi di calcolo e sugli anni di contribuzione ritorna con forza, alimentata da proposte di adeguamento che pongono al centro la flessibilità delle scelte individuali.

La volontà di non toccare i diritti acquisiti rappresenta una linea di continuità sostenuta dall’esecutivo. Giorgetti ha più volte ribadito che le promesse in materia resteranno intatte: chi ha già avviato o terminato il pagamento per gli anni di studio vedrà preservato il suo status. Questa difesa strenua ha sedato le proteste iniziate quando si è diffusa la notizia di un possibile cambiamento radicale. Eppure, la contraddizione tra volontà di tutela e necessità di revisioni non è destinata a risolversi presto: il desiderio di intervenire su regole considerabili troppo generose si scontra con la percezione d’ingiustizia che colpirebbe quanti hanno pianificato per tempo la propria uscita dal lavoro.

L’intervento di Claudio Borghi e le prospettive

Il parere di Claudio Borghi, senatore della Lega, si è accodato ai toni positivi sulla tutela delle agevolazioni pregresse, ma ha contestato con fermezza la persistenza delle finestre. Secondo Borghi, sono possibili nuove forme di flessibilità che renderebbero meno gravosi i ritardi imposti a chi desidera andare in pensione. Al futuro restano dunque le decisioni politiche su un eventuale aggiustamento, mirato a favorire chi sogna un passaggio più rapido dalla fase lavorativa a quella pensionistica. Fino ad allora, i nodi decisionali permangono su due obiettivi chiave: salvaguardare chi ha già consolidato i propri diritti e, al contempo, rendere il sistema più stabile e in grado di affrontare i mutamenti demografici dei prossimi anni.

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