Lavoro Pensioni a rischio revoca: migliaia coinvolti, cosa fare subito

Pensioni a rischio revoca: migliaia coinvolti, cosa fare subito

Migliaia di pensioni rischiano la revoca e con la restituzione delle somme percepite: scopri chi è coinvolto e cosa deve fare subito.

8 Settembre 2025 11:00

Nel variegato panorama previdenziale, è risaputo che un controllo adeguato di ogni singolo dettaglio può fare la differenza tra serenità e difficoltà economiche. Ed è proprio in quest’ottica che vale la pena sottolineare l’urgente importanza di vigilare sulle pensioni, specialmente per chi beneficia di integrazioni al minimo o percepisce prestazioni legate al reddito.

Molti non sanno, o forse sottovalutano, la necessità di fornire i propri dati economici all’INPS con regolarità e, senza la corretta comunicazione redditi, la permanenza dei requisiti rischia di essere seriamente compromessa. Nella frenesia quotidiana, trascurare questo impegno burocratico potrebbe spalancare le porte a penalizzazioni pesanti, tra cui la revoca pensione.

Pensioni a rischio revoca: perché la tempestività è fondamentale

L’istituto previdenziale, ormai da tempo, ha iniziato a intervenire con misure tangibili come la trattenuta 5 per cento sulle pensioni di agosto e settembre, specificata in busta come “Trattenuta per mancata comunicazione reddito art. 35, comma 10 bis, d.l. 207/2008”.

Tale azione rappresenta ben più di una semplice ammenda: è un avvertimento concreto per chi tende a rimandare l’invio delle informazioni richieste. Quando la macchina burocratica si mette in moto, l’ostacolo più grande per il pensionato può diventare la confusione o la mancanza di consapevolezza sulle procedure.

Ecco perché è cruciale prestare la massima attenzione a ogni singolo modulo, email di sollecito e comunicazione proveniente dal portale MyINPS, che sono strumenti fondamentali per conoscere i propri obblighi.

I rischi di una mancata dichiarazione

In assenza di dati completi, per l’ente diventa impossibile procedere a una verifica puntuale dei requisiti reddituali; e sappiamo bene quanto ciò possa generare conseguenze spiacevoli. La mancata presentazione di documenti potrebbe determinare non solo la sospensione immediata della pensione, ma persino l’obbligo di restituire cifre percepite ingiustamente per anni.

Un peso finanziario che, per molti anziani, rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo. Se non si è certi di quali moduli compilare, è sempre opportuno chiedere supporto a professionisti o consultare i patronati, per evitare di muoversi alla cieca in queste procedure.

Come rispettare la scadenza

La scadenza del 19 settembre 2025 può sembrare lontana, ma la prudenza insegna che muoversi in netto anticipo potrebbe fare la differenza tra un processo lineare e un percorso irto di ostacoli.

Dichiarare correttamente la propria situazione economica, sia tramite modello 730 sia tramite modello Redditi, significa evitare lungaggini amministrative e scongiurare intoppi burocratici come la sospensione della pensione capace di compromettere la stabilità familiare.

Un po’ di attenzione oggi, dunque, permette di dormire sonni tranquilli domani: se avete ancora dubbi, consultate i servizi telematici offerti dall’Istituto, verificate la completezza dei vostri dati e, soprattutto, non sottovalutate il peso di una corretta informazione. In materia previdenziale, la prudenza non è mai troppa.

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