Lavoro Italia verso un’emergenza occupazionale: in 15 anni 3 milioni di posti in meno

Italia verso un’emergenza occupazionale: in 15 anni 3 milioni di posti in meno

Entro il 2040 l'Italia potrebbe perdere oltre 3 milioni di posti di lavoro facendo emergere un'emergenza occupazionale molto vicina.

23 Maggio 2025 17:10

L’emergenza occupazione in Italia si prospetta come una delle sfide più complesse per il prossimo futuro. Un recente rapporto della Fondazione studi dei consulenti del lavoro lancia un segnale d’allarme: entro il 2040, il Paese potrebbe perdere circa 3,1 milioni di lavoratori.

Questa cifra, che da sola fa riflettere, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio, il calo demografico, che minaccia di trasformare radicalmente il tessuto economico e sociale italiano.

Le prospettive future del lavoro in Italia

Le proiezioni indicano che entro il 2030 la popolazione in età lavorativa subirà una riduzione di oltre un milione di persone, per poi raggiungere un calo complessivo di 5 milioni entro il 2040. Questo “inverno demografico” non avrà un impatto uniforme su tutto il territorio nazionale. Al contrario, le sfide regionali si presenteranno in modo marcato, con le regioni meridionali particolarmente colpite. La Basilicata, ad esempio, si prepara a un decremento dell’8,1%, seguita da Sardegna (-7,8%) e Calabria (-6,6%). È evidente che il Sud Italia dovrà affrontare difficoltà significative, non solo sul piano economico ma anche in termini di coesione sociale.

Ad aggravare il quadro, l’Italia si distingue già in Europa per una forza lavoro caratterizzata da un’età media elevata. Il 40,6% dei lavoratori italiani ha più di 50 anni, un dato che supera di gran lunga la media europea del 35,1%. Nel periodo 2024-2028, si stima che circa l’80% della domanda di lavoro sarà legata alla necessità di sostituire i pensionamenti, pari a circa 3 milioni di persone. È quindi chiaro che il sistema occupazionale italiano si trova di fronte a un bivio: da un lato, la necessità di rinnovare e rafforzare il mercato del lavoro; dall’altro, il rischio di un ulteriore indebolimento dovuto a dinamiche demografiche sfavorevoli.

Come affrontare una futura emergenza occupazionale

Secondo Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, il futuro richiede interventi mirati e strategici. In particolare, sarà fondamentale incrementare la partecipazione di donne e giovani al mercato del lavoro. Questa è una delle chiavi per contrastare l’emergenza occupazionale e garantire un ricambio generazionale efficace. Tuttavia, l’accesso al lavoro per queste categorie deve essere sostenuto da politiche inclusive e da un sistema formativo capace di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

A complicare ulteriormente lo scenario, si aggiunge il fenomeno dell’emigrazione. Negli ultimi tre anni, mezzo milione di persone ha lasciato l’Italia, contribuendo allo spopolamento delle aree interne e rurali, soprattutto nel Sud e nelle isole. Questo esodo non solo priva il Paese di risorse umane preziose, ma accentua le disparità territoriali, creando un circolo vizioso di impoverimento economico e sociale.

Per affrontare questa emergenza, è necessario un approccio integrato che coinvolga istituzioni, imprese e società civile. Le politiche dovranno essere adattate alle specificità regionali, promuovendo investimenti in innovazione tecnologica e formazione professionale. Solo così sarà possibile trasformare le sfide in opportunità, garantendo un futuro sostenibile per il mercato del lavoro italiano.

In conclusione, il destino dell’occupazione in Italia dipenderà dalla capacità di affrontare il calo demografico con una visione strategica e inclusiva. È il momento di agire, non solo per evitare un declino annunciato, ma per costruire un sistema occupazionale capace di valorizzare il potenziale umano e rispondere alle sfide del XXI secolo.

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