EssilorLuxottica estende la settimana corta: rivoluzione nel lavoro in Italia
EssilorLuxottica introduce la settimana lavorativa corta per un intero sito produttivo: come le aziende italiane stanno cambiando il lavoro.
Fonte immagine: ANSA
Nel panorama industriale italiano, la novità introdotta da EssilorLuxottica ha conquistato l’attenzione di osservatori e addetti ai lavori, grazie alla promessa di una settimana lavorativa corta con stipendio inalterato.
Questa formula, resa possibile dall’accordo firmato con filctem cgil, femca cisl e uiltec uil, prevede venti settimane all’anno in cui i dipendenti lavorano solo quattro giorni anziché cinque, senza riduzioni retributive.
Un cambio di passo radicale, studiato per garantire un solido equilibrio vita lavoro e al contempo consolidare la capacità dell’azienda di attirare nuovi talenti. Parallelamente, la società getta uno sguardo al futuro, puntando sull’innovazione tecnologica e introducendo per la prima volta una produzione di dispositivi wearable che integrano intelligenza artificiale, segno evidente di una visione che unisce benessere e progresso.
EssilorLuxottica e settimana corta: un nuovo modello di flessibilità
L’iniziativa introdotta da EssilorLuxottica di ridurre il carico settimanale crea una prospettiva di smart working più maturo, dove la riduzione delle ore si traduce in un vero e proprio vantaggio strutturale.
Grazie a questa strategia, i lavoratori possono contare su un maggiore benessere dipendenti, mentre l’azienda sperimenta un incremento di produttività: un circolo virtuoso che premia sia la dimensione umana sia il rendimento economico.
Riconoscere l’importanza del “tempo liberato” significa anche favorire la creatività e la motivazione: valori fondamentali in un mercato competitivo e in rapido mutamento. In questo scenario, la diffusione di progetti d’innovazione e la collaborazione tra diverse funzioni aziendali diventano la linfa vitale per restare al passo con i trend globali.
Le esperienze di altre grandi aziende
La settimana corta introdotta da EssilorLuxottica non è un caso isolato: diverse realtà di primo piano hanno già deciso di sperimentare soluzioni simili. Da Intesa Sanpaolo, che propone un assetto di quattro giorni lavorativi dalla durata prolungata, a Lamborghini, che ha optato per una riduzione settimanale a 33,5 ore, senza dimenticare esempi come Lavazza e Sace con formule di “venerdì breve” o settimane innovative.
Il fatto che più imprese stiano adottando modelli di lavoro flessibili evidenzia una trasformazione culturale significativa. L’obiettivo fondamentale resta quello di trovare formule ad hoc che consentano sia di evitare stress cronico sui lavoratori sia di favorire la crescita economica, dimostrando come welfare e competitività possano coesistere.
L’orizzonte che si delinea vede strutture organizzative sempre più aperte a sperimentazioni, in cui la riduzione dell’orario può andare di pari passo con investimenti mirati nell’automazione e nelle tecnologie di frontiera.
Il passo compiuto da EssilorLuxottica, infatti, non è solo un segnale di attenzione verso le persone, ma anche una spinta all’evoluzione di processi produttivi e servizi digitalizzati. In quest’ottica, l’inserimento di strumenti avanzati e di soluzioni integrate rafforza l’identità di imprese capaci di anticipare le sfide del futuro. Così, la “settimana corta” non appare come un semplice “benefit”, bensì come una leva strategica di rinnovamento, capace di influire positivamente sul benessere collettivo e sullo sviluppo economico complessivo.
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