Lavoro Busta paga Legge 104, novità su permessi e congedo: i requisiti

Legge 104, novità su permessi e congedo: i requisiti

La Legge 106/2025 tutela i lavoratori con malattie gravi: congedi fino a 24 mesi, permessi retribuiti, lavoro agile e premi di laurea per studenti meritevoli.

16 Settembre 2025 16:11

La Legge 106 del 18 luglio 2025 segna un profondo mutamento nelle tutele offerte a chi affronta gravi sfide di salute. Grazie a questa riforma, i lavoratori del settore pubblico e privato possono ora contare su misure rafforzate che consentono di coniugare il diritto al lavoro con il bisogno di cure, preservando anzianità di servizio e posizione professionale.

Entrata in vigore il 9 agosto, la normativa risulta particolarmente innovativa poiché, per la prima volta, introduce un periodo di congedo non retribuito fino a due anni e amplia i diritti per chi soffre di malattie oncologiche, patologie croniche e disabilità di varia natura.

Un panorama di garanzie per chi vive l’invalidità

La novità più rilevante è la possibilità, per chi possiede un’invalidità certificata pari o superiore al 74%, di richiedere un’assenza sino a 24 mesi, mantenendo però il proprio ruolo lavorativo e i relativi scatti salariali.

Con la stessa vision di salvaguardia, dal 2026 sarà inoltre concesso un totale di 10 ore annue di permessi retribuiti aggiuntivi a coloro che, a causa di condizioni invalidanti o in fase attiva di cure, necessitano di frequenti controlli medici.

Questa tutela verrà estesa anche ai genitori di minori che presentano le medesime patologie, favorendo un’efficace assistenza familiare senza pregiudicare la carriera.

Sostegno a lavoratori autonomi e opportunità di lavoro agile

La legge 106 si rivela cruciale anche per coloro che esercitano la libera professione. I lavoratori autonomi, infatti, potranno interrompere la propria attività fino a 300 giorni all’anno senza perdere la continuità professionale.

Questa misura intende garantire l’indispensabile flessibilità quando le cure mediche richiedono lunghi periodi di assenza, assicurando al contempo la possibilità di mantenere vivo il rapporto con la professione. Al rientro, inoltre, sarà garantito un accesso privilegiato al lavoro agile, strumento essenziale per un graduale reinserimento nel contesto operativo, riducendo i rischi di sovraccarico.

Premi di laurea e prospettive future

Per promuovere la ricerca a beneficio dei pazienti e sostenere i professionisti sanitari del domani, il provvedimento stanzia 2 milioni di euro all’anno destinati a premi di laurea in campo medico-scientifico. Grazie a queste borse di studio, intitolate a persone colpite da malattie gravi, si intende creare un circolo virtuoso tra innovazione, formazione e assistenza clinica.

La sinergia tra il rafforzamento dei diritti, gli incentivi alla ricerca e le facilitazioni nella gestione del lavoro confermano la volontà di superare gli ostacoli sociali e professionali spesso incontrati da chi lotta quotidianamente contro la fragilità. Ogni capitolo di questa riforma, in definitiva, testimonia il desiderio di unire solidarietà e crescita economica, promuovendo un futuro più sostenibile e inclusivo per l’intera collettività.

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