Fisco Tasse e imposte SuperEnalotto, Gratta e Vinci e premi TV: cosa resta dopo le tasse

SuperEnalotto, Gratta e Vinci e premi TV: cosa resta dopo le tasse

Come funziona la tassazione delle vincite da giochi legali in Italia: aliquote, regole per Lotto, SuperEnalotto, Gratta e Vinci, ISEE e dichiarazione dei redditi.

31 Ottobre 2025 16:15

Quando si parla di una vincite milionaria, l’entusiasmo non può che crescere, ma nel vivace universo dei giochi legali in Italia, la realtà è molto più sfaccettata. Ogni schedina vincente, ogni biglietto fortunato, sebbene regali attimi di euforia, porta con sé l’ombra della fiscalità.

Infatti, nel nostro Paese, sono previste diverse aliquote e prelievi che incidono sui premi: talvolta esigui, altrove decisamente significativi. Questo sistema, di primo acchito complesso, si basa sulla responsabilità degli operatori di gioco come sostituti d’imposta, esonerando così i giocatori dall’obbligo di frenare la propria felicità per la compilazione di ulteriori moduli fiscali.

Le aliquote e le imposte sul gioco

Le diverse forme di tassazione stabilite dalla legge italiana spaziano dal più modesto prelievo dell’8% applicato alle vincite del Lotto sino a sistemi progressivi che raggiungono cifre ragguardevoli. Oggi, le aliquote variano non solo in base alla tipologia di gioco, ma anche al valore del premio effettivo. Per esempio, chi scommette sul SuperEnalotto può imbattersi in un meccanismo progressivo che dal 2025 prevede un’aliquota del 15% su premi superiori a 500 euro e fino al 25% su somme oltre i 10 milioni.

Nel caso dei biglietti Gratta e Vinci, invece, solo la porzione che eccede i 500 euro viene tassata con un prelievo del 20%. Questo sistema intende bilanciare le entrate erariali con una tutela dei giocatori, evitando penalizzazioni eccessive su premi di importo contenuto.

Premi speciali e gettoni d’oro

Non mancano poi i casi in cui i premi vengono corrisposti in gettoni d’oro, una formula spesso usata da trasmissioni televisive o concorsi a quiz. In tali circostanze, il valore nominale del premio appare talvolta gonfiato: dal totale annunciato vanno innanzitutto detratte l’IVA al 22% e la ritenuta del 20%, per poi aggiungere altre possibili commissioni legate alla conversione.

In pratica, chi crede di incassare 100.000 euro potrebbe ritrovarsi con una somma ben inferiore, compromessa da costi e passaggi tecnici. Questo scenario evidenzia come anche i premi più scenografici vengano ridimensionati dalla fiscalità e sottolinea l’importanza di prestare attenzione alla struttura concreta di ogni gioco.

Dichiarazioni, ISEE e impatto fiscale

La vittoria in un concorso interno al territorio nazionale risulta per lo più esclusa dall’obbligo di inserimento nella dichiarazione dei redditi, vista la funzione dei sostituti d’imposta. Tuttavia, se le somme provengono da piattaforme non autorizzate o dall’estero, vanno considerate come redditi diversi e sottoposte alle aliquote IRPEF ordinarie, che oscillano tra il 23% e il 43%. Inoltre, spostare grandi somme su un conto può far lievitare l’ammontare dichiarato ai fini dell’ISEE, incidendo sulla situazione economica globale del vincitore.

Di conseguenza, prima di esultare per il premio appena incassato, conviene valutare con attenzione l’eventuale impatto sul contesto fiscale e la gestione del patrimonio mobiliare. Consultare un professionista o un consulente finanziario può fornire una strategia più solida e aiutare il vincitore a gestire saggiamente i nuovi fondi.

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