Fisco Tasse e imposte RC Auto, la tassa sugli infortuni del conducente aumenta del 400%: chi pagherà davvero

RC Auto, la tassa sugli infortuni del conducente aumenta del 400%: chi pagherà davvero

Il governo aumenta l'aliquota sulla copertura infortuni RC Auto dal 2,5% al 12,5%. Compagnie assicurative dovranno versare 1 miliardo di arretrati. Effetti sui cittadini.

28 Novembre 2025 08:37

Centomila euro di gettito fiscale aggiuntivo, un miliardo in arretrati fiscali, aumenti fino al 27% sui premi assicurativi al Sud: la nuova manovra economica che il governo sta preparando sulla copertura infortuni conducente nelle polizze RC Auto rappresenta un intervento di portata considerevole, destinato a entrare in vigore a gennaio 2026. Un emendamento presentato da Matteo Gelmetti di Fratelli d’Italia durante l’esame della legge di bilancio punta a rivedere la tassazione su questa particolare copertura, con un incremento deciso di dieci punti percentuali. Le compagnie assicurative, formalmente responsabili del versamento, assumeranno il ruolo di sostituti d’imposta e trasmetteranno direttamente i costi ai cittadini, che vedranno lievitare i loro premî in maniera sensibile.

Una tassa camuffata sui consumatori

Federconsumatori denuncia con durezza questa mossa come una vera e propria tassa camuffata sui cittadini, sottolineando l’iniquità della proposta in un momento in cui i premi hanno già subito rincari significativi nonostante il calo degli incidenti. Nel 2024, secondo l’Ania, gli incrementi medi erano già stati del 5,9%, con i costi passati da 354 a 374 euro. Ora, con l’ulteriore aumento dell’aliquota fiscale dal 2,5% al 12,5%, il peso sui contribuenti rischia di diventare insostenibile, soprattutto per chi risiede nel Meridione.

L’aspetto più controverso riguarda la regolarizzazione del passato: l’Agenzia delle Entrate sostiene che le assicurazioni abbiano applicato aliquote insufficienti sin dagli anni Ottanta. Per sanare questa situazione, le compagnie dovranno versare circa un miliardo di euro relativi agli ultimi dieci anni, senza incorrere in sanzioni aggiuntive. Chi non si adegua rischia una maggiorazione fino al 400% in caso di sconfitta nei contenziosi, creando così uno scenario di pressione estrema sulle imprese del settore.

Il circolo vizioso che penalizza i cittadini

Le assicurazioni rimangono così intrappolate in una morsa: obbligate a regolarizzare il passato mentre pressate a scaricare i nuovi oneri sui premi. Il risultato sarà probabilmente un numero minore di cittadini che sceglierà la copertura infortuni conducente, mentre chi la manterrà pagherà significativamente di più. Una dinamica che, ancora una volta, penalizza soprattutto coloro che non possono rinunciare all’assicurazione obbligatoria, trasformando una manovra di bilancio in un vero e proprio meccanismo di redistribuzione delle risorse dalle tasche dei più deboli.

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