IMU, crescita storica: ecco chi paga di più tra Nord e grandi città
IMU 2024: gettito record di 16,9 miliardi, Nord Italia leader nella riscossione. Aliquote, scadenze e classifica delle città per incassi.
Fonte immagine: Finanza.com
La IMU, da anni pilastro della finanza locale, registra risultati mai visti prima e consolida il suo peso come risorsa strategica per i bilanci comunali: con un gettito IMU complessivo che raggiunge i 16,9 miliardi di euro nel 2024, si osserva infatti un incremento record di oltre 2,5 miliardi rispetto all’anno precedente.
Questo balzo, pari al 18% in più dei 14,37 miliardi raccolti nel 2023, testimonia quanto sia diventato cruciale mantenere sotto controllo la gestione degli immobili su tutto il territorio nazionale. Anno dopo anno, l’imposta si è rafforzata, passando dai 13,9 miliardi del 2020 ai 14,8 nel 2021 e ai 15 nel 2022, mentre il leggero rallentamento del 2023 è stato largamente superato dalla spinta di quest’ultima rilevazione.
L’evoluzione delle riscossioni suggerisce che la domanda immobiliare resti vivace e che i Comuni siano sempre più attenti alle azioni di contrasto all’evasione, capaci di portare ulteriori risorse nelle casse locali.
Tendenza storica e focus sul Nord
Un aspetto emblematico di questa crescita risiede nella netta prevalenza registrata nel Nord Italia, dove si incassa oltre la metà del totale nazionale, per una somma che sfiora i 9 miliardi di euro. Questo primato, evidente da diversi anni, è il riflesso di un tessuto economico più dinamico e di una presenza immobiliare, sia residenziale che produttiva, particolarmente articolata.
La raccolta più alta si registra nel Nord-Ovest, con 5,24 miliardi, mentre il Nord-Est segue da vicino con 3,74 miliardi. Nonostante ciò, anche il Centro si difende con 3,83 miliardi, a dimostrazione di come la distribuzione geografica dei tributi rispecchi la concentrazione di proprietà di maggior valore e l’intensità delle attività economiche.
Le grandi città e il loro impatto
Roma e Milano si confermano protagoniste indiscusse nel panorama urbano italiano, staccando nettamente le altre metropoli. La capitale, con oltre 1,2 miliardi incassati nel quinquennio, svetta su tutte, mentre il capoluogo lombardo segue con 941 milioni.
Questa forbice mette in luce un’ulteriore conferma dell’importanza del mercato immobiliare nei centri di maggiori dimensioni, dove uffici, abitazioni e immobili commerciali ricoprono un ruolo centrale nell’economia locale. Alle loro spalle, le incidenze di Torino, Napoli e Genova risultano più contenute, nonostante restino città di primo piano in termini di popolazione e rilevanza economica.
Aliquote e scadenze di pagamento
L’analisi delle aliquote IMU rivela la varietà di opzioni a disposizione dei Comuni, che possono modulare il prelievo tra 0% e 1,06% sugli immobili diversi dall’abitazione principale, partendo da un’imposizione base dello 0,86%. Per gli immobili di pregio destinati ad abitazione principale, l’aliquota standard si attesta allo 0,5%.
Le scadenze IMU rimangono invariate rispetto agli anni scorsi: il versamento in acconto è fissato al 17 giugno, mentre il saldo si deve effettuare entro il 16 dicembre. Questa calendarizzazione offre la possibilità di gestire con più serenità le risorse familiari e aziendali, consentendo un versamento suddiviso in due tranche separate durante l’anno.
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