Fisco Scontrini digitali al posto della carta: come funzioneranno?

Scontrini digitali al posto della carta: come funzioneranno?

L'Italia verso l'addio allo scontrino di carta: transizione digitale, sostenibilità ambientale ed efficienza fiscale in primo piano.

23 Giugno 2025 14:00

Nel cuore di una trasformazione che si preannuncia epocale, l’Italia si prepara a dire addio allo scontrino di carta, avviando una vera rivoluzione con l’introduzione degli scontrini digitali.

Questo cambiamento, che sembra voler archiviare definitivamente le vecchie abitudini, non è solo una questione di tecnologia: rappresenta una svolta verso una gestione più snella, trasparente e rispettosa dell’ambiente. Si tratta di una di quelle novità che, pur partendo in sordina, sono destinate a cambiare il modo in cui cittadini ed esercenti vivono la quotidianità fiscale.

Addio agli scontrini di carta: dal 2027 scatta l’era del digitale

Il percorso verso la digitalizzazione fiscale degli scontrini è ormai tracciato: a partire dal 2027, la Grande Distribuzione Organizzata sarà la prima a salutare gli scontrini cartacei, seguita, l’anno successivo, dalle attività con fatturato superiore a una soglia definita. Dal 2029, poi, la digitalizzazione diventerà la regola per tutti gli esercenti commerciali.

Una transizione graduale, certo, ma dal sapore inequivocabile di futuro. Nel frattempo, il legislatore ha voluto mantenere un occhio di riguardo per i consumatori, garantendo la possibilità di ricevere comunque una copia cartacea su richiesta.

Ma il vero cuore della riforma non è solo l’addio allo scontrino di carta. Si tratta anche dell’obbligo, per gli esercenti, di trasmettere in via telematica tutti i dati delle vendite all’Agenzia delle Entrate: un passo avanti che mette al centro la trasparenza e la tracciabilità.

Fisco, sostenibilità ambientale e scenari europei

La vera posta in gioco, però, va ben oltre la semplice semplificazione amministrativa. L’addio allo scontrino di carta con il passaggio agli scontrini digitali si traduce in un impatto concreto sulla sostenibilità ambientale: ogni anno, solo in Europa, la produzione di scontrini fiscali implica il consumo di 38 miliardi di litri d’acqua, l’abbattimento di 11 milioni di alberi e la generazione di 670.000 tonnellate di CO₂.

Senza dimenticare che la carta termica, utilizzata per gli scontrini, non è riciclabile, aggravando ulteriormente il bilancio ambientale. Non a caso, anche la Francia ha imboccato la stessa strada, abolendo la stampa automatica degli scontrini dal 2023. L’Italia, quindi, si inserisce a pieno titolo in una tendenza europea che guarda al futuro con pragmatismo e lungimiranza, dimostrando che la digitalizzazione può essere alleata sia dell’ambiente sia dell’efficienza fiscale.

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