Imprese a rischio a causa del costo dell’energia
Allarme sul costo dell'energia per le imprese italiane: sono necessari interventi strategici per salvaguardare la competitività.
Le imprese italiane stanno affrontando una delle sfide più ardue degli ultimi anni, con il costo dell’energia in continuo aumento e una pressione crescente sulla competitività. Secondo un’analisi recente, le bollette hanno registrato un incremento del 5,9% tra ottobre 2024 e gennaio 2025, con una spesa media familiare che si attesta a 777 euro, di cui ben 497 destinati al gas. Questo quadro preoccupante si riflette anche sulle aziende, già in difficoltà nel mantenere il passo con i competitor europei.
Durante il Forum della Piccola Industria di Firenze, Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria, ha lanciato un grido d’allarme che non può essere ignorato. Con toni accesi, ha definito l’attuale decreto bollette insufficiente, sottolineando come misure temporanee non possano risolvere un problema di natura strutturale. “Se ammazzano noi che consumiamo energia, poi sono morti anche loro“, ha dichiarato, evidenziando il circolo vizioso che rischia di mettere in ginocchio sia i produttori che i consumatori energetici.
Il costo dell’energia per le imprese italiane: un altro ostacolo
Le regioni italiane più colpite dall’aumento del costo dell’energia, e di conseguenza le imprese, sono l’Emilia Romagna, la Lombardia e le Marche, dove le spese energetiche hanno superato gli 860 euro nel periodo considerato.
Ancora più allarmante è l’aumento dell’8,3% del costo del gas a livello nazionale, con picchi che raggiungono l’11% in Calabria e Toscana. Questi dati, forniti da un’analisi di Facile.it per Il Sole 24 Ore, mettono in luce una crisi che non è solo economica, ma anche politica e sociale.
Le ripercussioni di questa emergenza energetica si estendono ben oltre le bollette. La capacità delle imprese di investire, innovare e competere sui mercati internazionali è gravemente compromessa.
La Marcegaglia ha insistito sulla necessità di un intervento governativo coraggioso e strategico, capace di andare oltre le soluzioni tampone e di affrontare il divario strutturale nei costi energetici rispetto agli altri paesi europei. Solo così sarà possibile garantire un futuro sostenibile al sistema produttivo italiano.
Non si tratta solo di abbassare i costi, ma di creare un ecosistema che favorisca la cooperazione tra produttori e consumatori di energia. In questo contesto, è fondamentale investire in fonti di energia rinnovabile e in tecnologie che migliorino l’efficienza energetica e ne abbassino il costo per le imprese.
L’obiettivo non è solo ridurre la dipendenza dalle fonti tradizionali, ma anche rafforzare la resilienza del sistema economico italiano.
Il messaggio emerso dal Forum è chiaro: senza un’azione decisa, il rischio è quello di un progressivo declino industriale, con conseguenze devastanti per l’occupazione e il benessere sociale. Il decreto bollette, così com’è, rappresenta per molti solo un palliativo temporaneo. È necessario un piano a lungo termine che includa incentivi per l’adozione di tecnologie verdi, una revisione delle politiche fiscali e un dialogo costruttivo tra governo, imprese e cittadini.
Ciò che vuole comunicare la Marcegaglia è che l’emergenza energetica italiana non è solo una questione di numeri. È una sfida che richiede visione, coraggio e un impegno collettivo per costruire un futuro più equo e sostenibile.
Se vuoi aggiornamenti su Fisco inserisci la tua email nel box qui sotto: