Energia solare, boom in arrivo: investimenti e posti di lavoro in crescita
Il settore fotovoltaico in Italia mira a 79 GW entro il 2030, tra investimenti miliardari, nuove opportunità di lavoro e sfide burocratiche e normative.
Fonte immagine: Finanza.com
L’orizzonte di una rivoluzione energetica in Italia si fa sempre più tangibile, grazie all’impeto con cui il settore del fotovoltaico sta cambiando il volto dell’approvvigionamento elettrico nazionale. Il quadro complessivo promette un passo decisivo verso la sostenibilità: triplicare la capacità installata dagli attuali 25 GW a 79 GW entro il 2030 significa, infatti, ampliare le opportunità di sviluppo e gettare le basi per una transizione che vada oltre i semplici numeri.
Tuttavia, questa crescita richiede un impegno costante da parte di operatori pubblici e privati, in un clima dove ogni tassello contribuisce a consolidare la fiducia degli investitori e l’attenzione delle istituzioni.
Ambizione e investimenti crescenti
L’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima conferma la volontà di promuovere la energia solare su larga scala, innescando un flusso di investimenti stimato intorno ai 20 miliardi di euro per nuovi impianti e tecnologie all’avanguardia. Progetti già in fase di autorizzazione, per un totale di circa 20 GW, testimoniano come si stia accelerando verso obiettivi sempre più ambiziosi.
In questo panorama, aziende come EOS IM hanno sottolineato il loro slancio, destinando 400 milioni di euro a iniziative distribuite specialmente nel Sud Italia, con una capacità di 250 MW di cui si prevede l’allaccio nel breve termine. Tale fermento rispecchia il potenziale di crescita dell’intera filiera e rivela l’interesse concreto di attori nazionali e internazionali.
Ricadute su occupazione e formazione
La spinta verso la sostenibilità energetica va di pari passo con gli effetti positivi sull’occupazione. Attualmente, il comparto conta circa 25.000 lavoratori, ma i dati più recenti suggeriscono che si potrebbe arrivare a 300.000 nuovi posti nei prossimi sei anni.
Questo scenario rappresenta un’opportunità formidabile per i giovani e per chi cerca una specializzazione nel settore, anche se persiste una carenza di personale specializzato. Formazione tecnica ed esperienze internazionali stanno diventando elementi chiave per sostenere queste necessità, evitando il rischio di dover attingere a professionisti dall’estero. Ogni nuovo impianto completato diventa, così, un volano di crescita in termini di competenze e competitività.
Burocrazia, procedure e normativa
Ciononostante, il percorso non è privo di ostacoli. Le procedure autorizzative spesso rallentano la realizzazione degli impianti, creando lungaggini che impattano sulla tempistica dei progetti più rilevanti.
A ciò si affianca un quadro normativa non sempre lineare, con cambiamenti che interessano l’uso di terreni agricoli e industriali, generando incertezza fra gli operatori del settore. Allo stesso tempo, un’azione coordinata tra governo e imprese potrebbe sciogliere molti di questi nodi: semplificare la burocrazia, stabilizzare le regole e promuovere una cultura dell’innovazione significherebbe valorizzare appieno il potenziale dell’energia rinnovabile.
Sono passaggi fondamentali per dare nuovo slancio all’economia italiana, consolidare la fiducia degli investitori e rendere davvero sostenibile questa profonda trasformazione energetica.
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