Errore del commercialista: chi paga davvero?
Scopri le responsabilità di contribuente e commercialista per errori fiscali. Vigilanza e obblighi professionali in primo piano.
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Quando si parla di obblighi fiscali, spesso si pensa che affidarsi a un professionista significhi mettersi al riparo da ogni grattacapo. In realtà, la Corte di Cassazione ha recentemente chiarito che la delega al commercialista non rappresenta un lasciapassare per abbassare la guardia: il contribuente resta comunque in prima linea, chiamato a vigilare, conservare documenti e pretendere ricevute telematiche. Un binario doppio, quello della responsabilità, dove la fiducia va sempre accompagnata da una sana dose di attenzione e di verifica costante.
La sentenza n. 13358 del 20 maggio 2025 non lascia spazio a dubbi: la responsabilità contribuente non si esaurisce con la firma della delega al commercialista. Il contribuente, infatti, è tenuto a mantenere un ruolo attivo, controllando che ogni adempimento sia effettivamente svolto e che tutta la documentazione venga regolarmente archiviata.
Solo in caso di comportamenti fraudolenti o dolosi del professionista – e purché sia dimostrato di aver esercitato una reale vigilanza – il cliente può tirare un sospiro di sollievo. In assenza di queste condizioni, la responsabilità rimane saldamente sulle sue spalle.
Quando l’errore del commercialista costa caro
Anche i migliori possono sbagliare, ma quando si tratta di errori del commercialista, le conseguenze possono essere tutt’altro che trascurabili. Il professionista, infatti, è tenuto a rispettare standard elevati e a rispondere dei danni causati da calcoli errati o metodologie non adeguate. In questi casi, il cliente ha diritto a chiedere un risarcimento, ma la partita si gioca anche sul terreno della prevenzione: chiarezza contrattuale, documentazione dettagliata e comunicazione trasparente sono armi preziose per evitare spiacevoli sorprese.
Nel mondo delle professioni, la tutela professionale non è mai troppa. I commercialisti più accorti sanno che stipulare polizze assicurative, redigere contratti che definiscano con precisione ruoli e responsabilità, e conservare ogni documento relativo alle attività svolte, rappresentano una vera e propria cintura di sicurezza. Questi accorgimenti, oltre a ridurre i rischi legali, rafforzano la relazione di fiducia con il cliente, trasformando il rapporto in una vera partnership, basata su trasparenza, controllo e rispetto reciproco. Solo così si può affrontare il complesso panorama fiscale senza temere imprevisti, mettendo al centro una gestione responsabile e consapevole.
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