Finanza Sciopero generale CGIL il 12 dicembre 2025: trasporti e servizi pubblici a rischio

Sciopero generale CGIL il 12 dicembre 2025: trasporti e servizi pubblici a rischio

Sciopero generale CGIL il 12 dicembre 2025: disagi nei trasporti, servizi pubblici a rischio e manifestazioni in tutta Italia contro la legge di bilancio.

12 Dicembre 2025 08:59

Sciopero generale del 12 dicembre 2025: si tratta di una giornata di mobilitazione proclamata dalla CGIL in aperto dissenso con la legge di bilancio 2026. L’obiettivo? Porre l’attenzione su nodi chiave come i salari inadeguati, le pensioni sempre più incerte e la radicata precarietà che caratterizza il mercato del lavoro. Inoltre, la mancanza di una riforma fiscale realmente progressiva, il sottofinanziamento di settori vitali come sanità e istruzione, e l’eccessivo ricorso alle spese militari rappresentano fattori che hanno scatenato dure critiche. Le manifestazioni previste in tutta Italia, secondo molti osservatori, sanciranno un momento di profonda riflessione sul rapporto fra istituzioni e cittadini. A farsi interprete di questo malessere, il segretario generale Maurizio Landini, che guiderà i cortei destinati a sottolineare l’urgenza di un nuovo corso politico ed economico. In primo piano, il tema del trasporto pubblico, chiamato a rispondere a una domanda di mobilità sempre più esigente, e che in occasione dello sciopero subirà inevitabili disagi.

Il cuore della protesta

Sullo sfondo, emerge la richiesta di una maggiore attenzione alla vita quotidiana dei lavoratori e delle famiglie, spesso schiacciate da salari che faticano a tenere il passo con il costo della vita. Da qui l’accento sul potenziamento dei servizi assistenziali e sulla necessità di dare una risposta ai contratti di lavoro flessibili che, pur garantendo dinamicità, generano in molti casi un clima di incertezza. In diverse città, i sindacati hanno definito questa iniziativa come un atto necessario per risvegliare la coscienza civile e spingere il governo a intervenire in maniera più incisiva. La tensione si concentra soprattutto sulle misure economiche inadeguate, definite insoddisfacenti rispetto all’ampiezza delle sfide sociali che hanno investito il Paese.

Reazioni e disagi

Nel corso della mobilitazione, la vita urbana potrebbe subire ripercussioni non trascurabili. Le aziende di trasporto, in primis, hanno comunicato orari ridotti: metropolitane, autobus e tram funzioneranno a fasce orarie limitate, provocando disagi per quanti cercano di spostarsi per motivi di lavoro o studio. Anche il traffico ferroviario risentirà dello sciopero, con collegamenti garantiti solamente nelle ore considerate essenziali. In molte realtà portuali, la movimentazione merci subirà rallentamenti, mentre i collegamenti marittimi verranno riorganizzati. Altro tema caldo riguarda gli ulteriori stanziamenti destinati alla difesa: i promotori della protesta insistono sull’urgenza di dirottare i fondi verso settori più vicini alla quotidianità, sostenendo che un cambio di rotta possa contribuire a rilanciare la crescita interna.

Secondo diversi analisti, questo sciopero racchiude un forte richiamo a un confronto più serrato tra governo e parti sociali. Il punto non è soltanto fermare il Paese per un giorno, ma stimolare una riflessione collettiva su questioni che, da tempo, sembrano in attesa di risposte concrete. Il dibattito sulla tutela del lavoro, sulla redistribuzione del reddito e sulla pianificazione di obiettivi che guardino al medio e lungo termine trova oggi un nuovo spazio di espressione. Se da un lato l’iniziativa mira a evidenziare criticità economiche e sociali, dall’altro potrebbe aprire spiragli di dialogo costruttivo, nella speranza che le forze politiche intraprendano un percorso più inclusivo e orientato al bene comune.

Se vuoi aggiornamenti su Finanza inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.