Finanza Pensioni minime: a luglio arriva l’aumento. Tutti i dettagli

Pensioni minime: a luglio arriva l’aumento. Tutti i dettagli

17 Maggio 2023 10:29

Pensioni minime: finalmente l’aumento

L’aumento delle pensioni minime dovrebbe arrivare a partire dal mese di luglio.

L’attesa, per i diretti interessati, è stata lunga ed estenuante, ma questa potrebbe essere davvero la volta buona.

L’aggiornamento promesso per le pensioni minime è uno dei temi più spinosi di questo primo scorcio di 2023.

Spesso e volentieri gli stipendi non sono sufficienti ad affrontare il carovita: gli aumenti legati all’inflazione e l’incertezza economica continuano a preoccupare i diretti interessati.

Le cose non vanno meglio ai pensionati.

Stando ai dati pubblicati recentemente dall’Inps, su un totale pari a 17,7 milioni di trattamenti pensionistici, il 65% – che corrisponde ad oltre 11,5 milioni di soggetti coinvolti – sono di un importo inferiore a 1.000 euro.

Il dato, purtroppo, sale al 78,7% nel caso in cui si considerano esclusivamente le pensioni che vengono erogate alle donne.

Questi numeri sono indicati direttamente dall’Osservatorio Inps, nel quale non sono comprese le pensioni degli impiegati pubblici.

A preoccupare, però, non è esclusivamente questo dato: il 21,2% degli assegni previdenziali erogati sono al di sotto dei 500 euro, percentuale che cresce al 23,2% per le donne.

Gli importi, che abbiamo appena visto, non possono in alcun modo costituire un salvagente sicuro per le persone coinvolte, soprattutto in un periodo nel quale i prezzi dei prodotti di prima necessità continuano ad aumentare.

Ora come ora sembrerebbe concretizzarsi, finalmente, l’aumento programmato a 600 euro delle pensioni minime.

Non siamo ancora arrivati ai 1.000 euro di reddito pensionistico promessi nel corso dell’ultima campagna elettorale, che sarebbe dovuto arrivare a quanti stavano percependo un trattamento minimo.

Un piccolo passo avanti per garantire un trattamento più adeguato a tutelare il potere d’acquisto. Anche se, evidentemente, ancora troppo basso rispetto a quanto realmente servirebbe.

Pensioni minime:  l’aumento da luglio 2023

Siamo ad un passo dal raggiungimento della maggiorazione a 600 euro delle pensioni minime.

In linea teorica l’aumento dovrebbe scattare tra qualche settimana: fino ad oggi ci sono stati diversi rinvii causati da problemi di ordine tecnico e pratico.

A prevedere l’aumento delle pensioni minime è stata l’ultima Legge di Bilancio.

L’obiettivo era quello di garantire un miglior sostegno economico per le persone che non avevano conseguito i requisiti previdenziali per trattamenti più consistenti, dal punto di vista economico.

La Manovra ha previsto lo stanziamento per il 2023 di qualcosa come 480 milioni di euro.

L’Inps, però, ha dovuto intervenire in varie occasioni con correttivi e chiarimenti, che hanno portato a posticipare gli aumenti ai soggetti interessati.

Uno degli ultimi capitoli in questo senso è la circolare n. 35 del 3 aprile 2023, attraverso la quale l’Inps ha fornito i chiarimenti necessari.

Entrando un po’ più nel dettaglio, all’interno della manovra dell’esecutivo è stato fissato un aumento del 6,4% delle pensioni minime insieme ad una rivalutazione delle somme all’inflazione.

Questa regola vale esclusivamente per quanti hanno più di 75 anni.

Gli importi sono stati quindi quantificati nuovamente sulla scorta del caro vita: l’assegno previdenziale viene portato per tutti a 563,74 euro mensili, mentre chi ha più di 75 anni incassa 599,82 euro.

Sostanzialmente gli aumenti per quanti hanno più di 75 anni è di 36 euro, molto più alto rispetto agli 8 euro che vengono riconosciuti al resto della platea.

Le precisazioni sui pagamenti

La circolare n. 35 dell’Inps spiega che gli aumenti saranno versati con la stessa cadenza di pagamento delle pensioni, che può essere mensile semestrale o annuale.

L’aumento sarà messo in evidenza direttamente sul cedolino, nel quale sarà inserita una voce ad hoc.

Con il primo pagamento verranno versati anche gli arretrati, che spettano dal 1° gennaio 2023. o dalla decorrenza della pensione, se questa è partita dopo.

Questo significa, in estrema sintesi, che il primo pagamento sarà più alto del previsto, perché conterrà anche gli arretrati (ossia tutti gli aumenti dal 1° gennaio in avanti).

A luglio, quindi, dovrebbe arrivare un assegno particolarmente corposo.

Dal 2024 la legge fissa altresì il venir meno dei limiti d’età e l’aumento delle pensioni minime del 2,7%, con un finanziamento in programma pari a 379 milioni di euro.