Finanza Notizie Mondo Pechino al limite, minaccia Usa con frase da venti di guerra. Roubini: ‘scontro mortale per economia globale’

Pechino al limite, minaccia Usa con frase da venti di guerra. Roubini: ‘scontro mortale per economia globale’

30 Maggio 2019 09:10

Un’escalation della guerra commerciale che sta assumendo sempre di più le caratteristiche di uno scontro mortale per l’economia globale. Così l’economista e professore della New York University Nouriel Roubini commenta gli ultimi sviluppi che arrivano dalla Cina di Xi Jinping e l’America First di Donald Trump. Sviluppi che, per essere più esatti, dovrebbe essere chiamati piuttosto clamorosi dietrofront rispetto a quei tentativi di riappacificazione che erano emersi, seppur timidamente, nei primi mesi dell’anno nuovo.

E invece no: i rapporti geopolitici e non solo commerciali tra le due superpotenze economiche peggiorano, invece di migliorare. Tanto che Roubini spiega che quella che era iniziata come una guerra commerciale si sta trasformando, per l’appunto, in uno scontro mortale per l’economia globale, la tecnologia, e la supremazia militare. 

A confermare la previsione di Roubini è l’editoriale pubblicato dal People’s Daily, quotidiano numero uno in Cina e organo di stampa ufficiale del Partito Comunista del paese, che ha lanciato un avvertimento con una frase che era comparsa nelle sue pagine prima della guerra sino-indiana del 1962 e in vista della guerra sino-vietnamita del 1979.

Nell’articolo “Stati Uniti, non sottovalutate l’abilità della Cina di rispondere”, il quotidiano ha ripreso quell’avvertimento da venti di guerra:“Non dite che non vi avevamo avvertiti!”.

Il People’s Daily ha anche rilasciato un commento sulla possibilità che Pechino decida di utilizzare l’arma delle terre rare nel conflitto commerciale contro gli Stati Uniti. 

“Se le terre rare diventeranno un’arma con cui la Cina risponderà alla pressione che gli Stati Uniti hanno esercitato senza che ci fosse alcuna ragione? La risposta è: nessun mistero”.

Le terre rare sono minerali cruciali per la produzione di iPhone, auto elettriche e armi di precisione sebbene, fa notare un articolo di Reuters, costituiscano una parte poco rilevante nel deficit Usa da $420 miliardi verso la Cina.

Anche il tabloid cinese Global Times ha indicato lo scorso martedì che la Cina potrebbe giocare “la carta delle terre rare” e che, di fatto, Pechino starebbe “considerando seriamente” la mossa. 

La minaccia è tale che lo stesso Pentagono si sarebbe messo all’opera per ridurre la propria dipendenza dalle terre rare cinesi, come ha confermato a Reuters il Colonnello Mike Andrews, portavoce del dipartimento di Difesa Usa:

“Il dipartimento continua a lavorare a stretto contatto con il presidente, il Congresso e la base industriale al fine di mitigare la dipendenza degli Usa dalla Cina per quanto riguarda le terre rare”.

Così Roubini:

“A prescindere da quello che accadrà, la relazione sino-americana sarà il problema geopolitico chiave di questo secolo. E’ inevitabile la presenza di un qualsiasi grado di rivalità”. Poi, la profezia: “Se questa relazione verrà gestita male, con gli Stati Uniti che tenteranno di deragliare gli sviluppi cinesi e di contenere l’ascesa di Pechino, e se la Cina brandirà il suo potere in modo aggressivo in Asia e in tutto il mondo, allora il risultato potrebbe essere una Guerra Fredda a tutti gli effetti. (A quel punto) – prevede l’economista -non si potrebbe escludere una Guerra Calda”.