Notiziario Notizie Italia Vino: boom di enoteche in Italia. 1 su 4 è gestita da donne, il 12% da under 35 anni

Vino: boom di enoteche in Italia. 1 su 4 è gestita da donne, il 12% da under 35 anni

16 Gennaio 2018 15:40

Il dio Bacco affascina sempre più italiani. In cinque anni si è assistito a una crescita del 13% delle enoteche nel Paese. Secondo un’analisi di Coldiretti e della Camera di commercio di Milano, i tre capoluoghi con il più alto numero di punti vendita sono Napoli con 546, Roma con 482 e Milano con 264. Anche se le città dove si registra la crescita maggiore sono Bologna (+170%), Foggia (+68%), Verona (+66%), Cuneo (+65%), Messina e Milano (63%). Forte la presenza femminile con le donne alla guida di più di una enoteca su quattro (27%) mentre il12% è gestito da giovani soprattutto al Sud con un punte del 25% a Taranto e del 20% a Catania e Palermo.

Ma è anche boom dei corsi per sommelier, con un numero crescente di giovani che vuole essere informato sulle caratteristiche dei vini, mentre si diffonde tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole con la proliferazione di wine bar e un aumento significativo dell’enoturismo che oggi genera un indotto turistico di quasi 3 miliardi di euro l’anno ed ha conquistato nell’ultima manovra il suo primo storico quadro normativo. Nell’ultimo anno 16,1 milioni di italiani hanno partecipato ad eventi, sagre, feste locali legate in qualche modo al vino.

La rivoluzione è anche sulle tavole degli italiani con i consumi di vino che dopo aver raggiunto il minimo a 33 litri pro capite nel 2017 hanno invertito la tendenza con un aumento record degli acquisti delle famiglie del 3%, trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%) mentre calano gli acquisti di vini comuni (-4%). Se i consumi interni sono attestati sui 4 miliardi di euro il vino, continua Coldiretti, è anche uno dei prodotti preferiti dai turisti stranieri in Italia e dai consumatori all’estero considerato che nell’anno appena trascorso l’export è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro. Le vendite all’estero hanno avuto un incremento in valore del 6% negli Usa che sono di gran lunga il principale cliente anche se per il 2018 potrebbe pesare l’impatto del super euro che ha raggiunto il massimo da tre anni. L’aumento è stato del 3% in Germania e dell’8% nel Regno Unito che nonostante i negoziati sulla Brexit resta sul podio dei principali clienti. In termini di aumento percentuale però la migliore performance con un balzo del 47% viene fatta registrare dalla Russia dove il vino è uno dei pochi prodotti agroalimentari Made in Italy non colpiti dall’embargo.

E tutto questo, conclude Coldiretti, nonostante una vendemmia che ha visto dire addio a una bottiglia su 4 a causa del calo della produzione anche se l’Italia mantiene comunque il primato mondiale, davanti alla Francia, con circa 40 milioni di ettolitri destinati per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.
Una conferma di questo trend crescente arriva anche dalle stime di Cuoa e Ubi Banca. Il volume d’affari legato alla viticoltura, alla vinificazione e alla vendita del vino sfiora, in Italia, i 5 miliardi di euro. Di questi, ben il 19% è prodotto dal solo Veneto, mentre Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Lombardia raggiungono insieme il 13%.