Finanza Notizie Italia Ue, Verhofstadt a Conte: ‘burattino di Di Maio-Salvini’. E contro Brexiteers agita spettro ghigliottina

Ue, Verhofstadt a Conte: ‘burattino di Di Maio-Salvini’. E contro Brexiteers agita spettro ghigliottina

13 Febbraio 2019 09:22

Italia sotto attacco a Strasburgo, in occasione dell’intervento del premier Giuseppe Conte al Parlamento europeo. Conte è stato aspramente criticato, in particolare, da Guy Verhofstadt, leader dei liberali al Parlamento Ue, precisamente dell’ALDE (Gruppo dell’Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa), promotore anche dell’iniziativa Gruppo Spinelli al Parlamento Ue, insieme a Isabelle Durant, Sylvie Goulard e Daniel Cohn-Bendit: si tratta di un progetto che auspica un’Europa più integrata e federale e che ha tra i suoi sostenitori l’ex premier Mario Monti.

Ex presidente del Consiglio europeo, Verhofstadt non ha risparmiato parole al vetriolo contro Conte:

“Mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Salvini e da Di Maio“.

Aggiungendo: “Parlo in italiano, io sono innamorato dell’Italia, per me è più di un paese, è un’intera civiltà, l’Italia è dove è nata la nostra civiltà europea. Per questo oggi mi fa male vedere la degenerazione politica dell’ Italia, che non è iniziata ieri, o un anno fa, ma 20 anni fa. Questo bellissimo Paese è diventato da convinto difensore dell’Europa ad un fanalino di coda dell’Unione”.

Decisamente irritato per le parole di Verhofstadt, il premier Conte ha così risposto:

“C’è stato un capogruppo che ha insultato chi rappresenta il popolo italiano: non sono e non mi sento un burattino, sono orgoglioso di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e la linea politica di un governo che non risponde a lobby, gruppi di potere e comitati di affari. Forse un burattino è chi risponde a queste cose”.

Ancora:

“Alcuni interventi non andrebbero nemmeno commentati, perché hanno pensato ad offendere non solo il sottoscritto ma l’intero popolo che rappresento”.

Immediata la reazione del vicepremier leghista Matteo Salvini:

“Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del Consiglio, il governo e il popolo italiano è davvero vergognoso. Le élite europee contro le scelte dei popoli. Preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente”.

Ma Verhofsdadt avrà fatto infuriare, oltre ai vari esponenti M5S e Lega, anche i Brexiteers più incalliti.

Nel ruolo di coordinatore del Parlamento europeo sulla Brexit, il funzionario ha paragonato infatti i consevatori britannici più incalliti ai rivoluzionari francesi che sono finiti sotto la  “ghigliottina”. 

“È irresponsabile da parte dei sostenitori della linea dura respingere” una collaborazione con l’opposizione in Regno Unito per riuscire a trovare un accordo sulla Brexit – ha detto. Lanciando un allarme: “perchè se le divisioni britanniche dovessero portare a un divorzio senza accordo (il cosiddetto no-deal Brexit) sarebbe un “disastro per tutti, in particolare per il Regno Unito”.

Nel corso di una conferenza stampa, Verhofstadt ha ricordato inoltre un recente articolo pubblicato da Politico e scritto da Tom McTague, che ha paragonato diversi esponenti dell’ala dura pro-Brexit ad alcuni leader della rivoluzione francese. Il funzionario ha fatto notare che Michael Gove è stato paragonato a Jacques Pierre Brissot, Boris Johnson a Georges Jacques Danton e Jacob Rees-Mogg a Maximilien de Robespierre.

“Non dovremmo dimenticare che gli sforzi di questi uomini non sono stati apprezzati dall’uomo comune che loro dicevano di rappresentare, visto che sono finiti tutti sotto la ghigliottina. E’ importante ricordarlo”.