Notiziario Notizie Italia Piano Ue anti-COVID, Gentiloni parla di SURE bond e avverte: ‘bond non è una parolaccia’

Piano Ue anti-COVID, Gentiloni parla di SURE bond e avverte: ‘bond non è una parolaccia’

2 Aprile 2020 09:59

Bond comuni europei: stanno finalmente arrivando? Che si chiamino eurobond o coronabond visti i tempi di coronavirus, poco importa.

L’importante, per l’Italia e i paesi del Sud, è che l’Europa si mostri finalmente solidale di fronte a certe emergenze, non solo economiche, ma anche sanitarie, come quelle che si stanno vivendo ora. E così, dopo una serie di NEIN tedeschi, di rimbrotti dei cosiddetti paesi del Nord, e dopo le uscite infelici come quelle olandesi, qualcosa inizia a muoversi. La stessa numero uno della Commissione europea, Ursula von der Leyen, decide di porgere le proprie scuse all’Italia, con una lettera pubblicata sul quotidiano La Repubblica. I toni sono ben diversi da quelli di qualche giorno fa, quando aveva bollato la richiesta italiana dei coronavirus come “uno slogan”.

“Scusateci, ora la Ue è con voi”, è il titolo della missiva.

“Oggi l’Europa si sta mobilitando al fianco dell’Italia – ha scritto von der Leyen – Purtroppo non è stato sempre così. Bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. Non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione. È stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato. In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo”.

Nella lettera viene presentata anche la novità europea delle ultime ore: il progetto SURE, annunciato ieri sempre dalla presidente della Commissione Ue: SURE sta per “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency (SURE)”, ovvero “supporto per mitigare i rischi di disoccupazione in un’emergenza”.

L’emergenza è quella situazione di shock economico che si è venuta a creare a causa del lockdown e di altre misure di contenimento, che hanno fermato le attività economiche di gran parte del mondo.

“Ieri la Commissione europea ha annunciato una nuova iniziativa economica, una “cassa integrazione europea” – si legge nella lettera di scuse di von der Leyen- In questo momento, milioni di italiani non hanno la possibilità di lavorare – ma non per questo possono smettere di pagare le bollette o di fare la spesa. Le aziende continuano a pagare gli stipendi anche se l’attività è ferma – dalle imprese edili agli alberghi rimasti vuoti, dalle grandi industrie agli artigiani. Migliaia di aziende forti e in salute si trovano in difficoltà a causa del coronavirus. Hanno bisogno di un sostegno per superare la crisi attuale: l’Europa sta intervenendo in loro aiuto”.

Come?

L’Unione stanzierà fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall’Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto. Questo sarà possibile grazie a prestiti garantiti da tutti gli Stati membri – dimostrando così vera solidarietà europea. Tutti i Paesi membri contribuiranno a rendere possibile questo nuovo strumento, che si chiama “SURE”. Aiuterà lavoratori e impiegati, aiuterà le aziende e sarà una boccata d’aria fresca per le finanze pubbliche italiane”.

PAOLO GENTILONI ‘PRESENTA’ I SURE BOND: BOND NON E’ UNA PAROLACCIA

Di SURE ha parlato anche il commissario agli Affari monetari e finanziari Ue, l’ex premier italiano Paolo Gentiloni. Intervendendo a Radio Anch’io su radio 1 Rai, Gentiloni ha spiegato che “Sure” prevede l’emissisone di obbligazioni comuni.

“Stiamo parlando di mettere insieme le forze economiche tra Paesi che hanno livelli di debito e di accesso ai mercati diversi, per una situazione di emergenza. E questi SURE bond, che saranno emessi per finanziare questi strumenti di cassa integrazione sono il primo esempio, ce ne saranno altri perché la discussione comincia ad essere più consapevole”.

SURE bond, dunque, con Gentiloni che puntualizza: “Bond non è una parolaccia”. E ora, “con le varie ipotesi di eurobond, coronabond e adesso i “sure bond”, stiamo tutti parlando di bond comuni europei per degli obiettivi comuni”.

Riguardo invece al MES, ovvero al Fondo salva stati, la sua natura è diversa. Si tratta di un fondo, ha spiegato Gentiloni, che “era stato creato in un’altra crisi, una crisi finanziaria in cui c’erano Stati da salvare sul piano finanziario, come la Grecia, il Portogallo e altri, con delle condizionalità pesantissime e con dei programmi di rientro molto pesanti. Questo strumento così concepito, con queste condizionalità, non è adatto alla crisi attuale. Il che non vuol dire e ha ragione il presidente (del Consiglio) Conte, che con diverse regole non si possa usare anche questo”.

Il riferimento è al messaggio di Conte che, nel confermare che la presidente della Commissione Ue gli ha anticipato “uno strumento da 100 miliardi per sostenere le misure nazionali dirette a contrastare la disoccupazione e ad alimentare la cassa integrazione”, SURE per l’appunto, ha aperto al MES, a patto che “l’utilizzo dei fondi strutturali europei non ancora spesi ” avvenga “con la più ampia flessibilità”. Ovvero: “senza più i vincoli di cofinanziamento nazionale o di particolari destinazioni funzionali o territoriali”.

Detto questo, ha auspicato Gentiloni, “non ci fossilizziamo soltanto, come purtroppo è successo ai ministri dell’Economia 10 giorni fa, e poi al Consiglio europeo, con l’effetto della paralisi, soltanto su questa questione. Perché il concetto è che abbiamo degli obiettivi comuni, e dunque li dobbiamo finanziare in comune”.

Un’ipotesi, per esempio, è di dare un sostegno alla liquidità delle imprese ricorrerendo alla Bei, la Banca europea degli investimenti, “anche questo uno strumento comune”. E ora, fa notare il commissario europeo, c’è anche “una proposta francese di creare un fondo comune, di nuovo bond, un fondo comune per i quattrini che serviranno nel momento che saremo usciti dall’emergenza. Bond quindi non è una parolaccia -ha sottolineato Gentiloni – stiamo tutti parlando di bond comuni europei per degli obiettivi comuni”.