Notiziario Notizie Italia Mutui: 1 richiesta su 3 arriva dai giovani, si chiedono importi più alti e si cerca casa in provincia

Mutui: 1 richiesta su 3 arriva dai giovani, si chiedono importi più alti e si cerca casa in provincia

14 Luglio 2021 10:20

Aumento degli importi medi richiesti ed erogati, spostamento della domanda dalle grandi città ai piccoli centri e incremento dei giovani che si sono rivolti a una banca per comprare casa. Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dall’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it, relativo ai primi sei mesi dell’anno.

“L’unico valore in diminuzione nel periodo osservato – spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it – è stato il valore medio degli immobili oggetto di richiesta di finanziamento, oggi pari a poco più di 209mila euro, vale a dire il 5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Il dato va letto alla luce di uno spostamento di parte delle compravendite dai grandi centri a quelli di provincia, dove il costo al metro quadro è tendenzialmente inferiore”.

Secondo la ricerca, l’importo medio chiesto nei primi sei mesi del 2021 ha raggiunto i 137.626 euro, valore in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2020. All’aumento della richiesta media ha corrisposto anche un atteggiamento di grande apertura da parte delle banche che, da un lato, non hanno irrigidito i propri criteri di selezione, dall’altro hanno aumentato l’importo medio erogato arrivato, in media, a 136.480 euro, l’1% in più rispetto al 2020. Anche al netto dell’effetto pandemia e lockdown, i valori sono in crescita; se confrontati col primo semestre del 2019, la richiesta media è aumentata del 3,3%, l’erogato del 4,6%.

 

Crescono del 7% le richieste di mutui per case in piccole città
La domanda di mutui pre e post pandemia è cambiata. Lo dimostra il fatto che nel primo semestre 2021 la richiesta di finanziamenti per immobili ubicati in comuni con meno di 250.000 abitanti è stata pari al 77% del totale, in aumento del 7% rispetto al 2017. E anche guardando ai mutui effettivamente erogati, è cresciuta del 6%, arrivando al 74% del totale, la quota di quelli ottenuti per abitazioni ubicate in piccole città. Lo spostamento al di fuori dei grandi centri urbani ha determinato un aumento dell’LTV, il rapporto tra mutuo richiesto e valore dell’immobile da acquistare, che nel primo semestre 2021 è arrivato al 71%. 

 

Mutui, largo ai giovani
Un’altra importante novità è emersa analizzando il profilo dei richiedenti; nel primo semestre 2021 gli under 36 rappresentavano il 34,3% di chi presentava domanda, valore in crescita del 12,3% rispetto al 2020. Un dato che, secondo gli esperti, è destinato a crescere nei prossimi mesi anche grazie anche agli incentivi introdotti dal Governo e destinati ai giovani alle prese con l’acquisto della casa; nel solo mese di giugno, quando si è iniziato a parlare dei nuovi incentivi, la domanda di finanziamenti da parte di under 36 è arrivata a quasi il 40% del totale richieste.

 

Il tasso fisso rimane il favorito
Guardando alla scelta dei tassi emerge che, nonostante la distanza tra fisso e variabile non sia più ai minimi storici, gli italiani sembrano non voler abbandonare il fisso; più di 9 aspiranti mutuatari su 10 hanno optato per questa scelta. In riferimento all’andamento dei tassi, quelli proposti alla clientela restano su livelli bassi. Secondo le simulazioni di Facile.it, per un mutuo da 126.000 e LTV al 70% da restituire in 25 anni, i TAEG fissi partono dal’1,18%, mentre chi volesse optare per un variabile può ottenere un tasso che parte dallo 0,78%. Gli indici sono ancora più bassi per quelle operazioni dove il mutuo copre solo il 50% del valore della casa; ipotizzando un finanziamento da 200.000 euro da restituire in 20 anni, ad esempio, è possibile trovare TAEG fissi che partono da 0,70%, mentre per il variabile addirittura da 0,45%.

 

Più acquisti e meno surroghe
Il primo semestre 2021 ha visto una parziale ridefinizione delle ragioni per cui si chiede un mutuo, con un aumento della domanda di finanziamenti per acquisto e un calo del peso delle surroghe. Queste ultime sono state circa il 20% del totale, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano più del 40%. Il dato, spiegano gli esperti di Facile.it, va letto alla luce dell’andamento dei tassi di interesse che in questa prima parte dell’anno sono rimasti su livelli contenuti, ma comunque più alti rispetto ai minimi storici registrati lo scorso anno.