Finanza Notizie Italia Marchionne gela flat tax: prima di fare riforme di questo calibro, bisogna vedere se possiamo permetterci di farle

Marchionne gela flat tax: prima di fare riforme di questo calibro, bisogna vedere se possiamo permetterci di farle

16 Gennaio 2018 08:58

In vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, anche l’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, mette in guardia i politici italiani dal fare proposte la cui fattibilità è dubbia. Nel corso della conferenza stampa indetta in occasione dell’inizio dei lavori del Salone dell’Auto di Detroit, rispondendo alle domande dei giornalisti, Marchionne ha detto la sua anche sulla proposta della flat tax.

Nel sottolineare che i tagli alle tasse “sono tutte cose da auspicare”, il manager ha ricordato che l’Italia “è il terzo paese più indebitato del mondo”. Di conseguenza, “prima di fare riforme di questo calibro, bisogna vedere se possiamo permetterci di farle”.

Nel fare poi un paragone tra le riforme fiscali che sono state lanciate dall’amministrazione di Donald Trump e quelle che potrebbero essere fattibili in Italia, il numero uno di Fiat Chrysler ha messo in evidenza una grande differenza:

“La grande forza degli Stati Uniti risiede nella capacità di rispondere agli stimoli fiscali in modo immediato”, mentre prima di tutto “l’Italia dovrebbe avere una infrastruttura industriale capace di rispondere allo stesso modo”.

Insomma:

Io starei molto attento a fare queste proposte. Bisogna vedere poi che cosa accade all’estero sul finanziamento del nostro debito pubblico”.

In ogni caso, guardando alla data del 4 marzo, “la cosa importante è avere la certezza di chi governa” perchè “avere lunghi periodi di incertezza non aiuta nessuno”.

Andando poi nello specifico, in particolare agli obiettivi che FCA ha intenzione di perseguire in Italia, Marchionne sottolinea di sperare di “chiudere in Italia ogni capitolo di incertezza” con il nuovo piano industriale di Fiat Chrysler, che sarà presentato il prossimo 1° giugno a Balocco, in provincia di Vercelli.

Si tratterà di un piano che dovrà “per necessità affrontare la conclusione del processo di ristrutturazione della rete industriale italiana“, ha precisato il dirigente, aggiungendo che, in ogni caso, “l’impegno verso l’Italia è di finire questo ciclo di sviluppo di Maserati e Alfa Romeo“. Mentre sull’Alfa Romeo, si tratta di “un lavoro incompiuto”, che “va continuato per far sì che il marchio si affermi a livello internazionale”.

Marchionne, che in un’intervista esclusiva rilasciata a Bloomberg aveva detto di credere che FCA riuscirà a raddoppiare gli utili entro il 2022, conferma le stime sui risultati del 2017 e del 2018.

“Non ho alcuna indicazione negativa per il 2017 e confermo gli obiettivi dell’anno e, in gran misura, quelli che abbiamo detto per il 2018″.

Marchionne non lascia adito a dubbi, quando esclude nel modo più netto di voler comprare la Ferrari quando lascerà la guida di FCA.

Tutte menate. Vabbé che siamo ottimisti, ma cerchiamo di vincere il Mondiale e di fare una barca di soldi e saremo tutti contenti”.