Finanza Notizie Italia Manovra in Parlamento: Renzi strepita contro tasse, Gualtieri apre a plastic tax con i dovuti se e ma

Manovra in Parlamento: Renzi strepita contro tasse, Gualtieri apre a plastic tax con i dovuti se e ma

4 Novembre 2019 10:45

Approda oggi, in Parlamento, la manovra 2020 sfornata dal governo M5S-PD. Le dichiarazioni arrivate dagli esponenti dei  partiti vari e anche da tecnici dell’esecutivo, Matteo Renzi e il ministro dell’economia Roberto Gualtieri in primis, confermano lo stato di fibrilizzazione a livello politico.

Intanto, i numeri della legge di bilancio che il Parlamento sarà chiamato a votare: la manovra vale 30 miliardi circa, di cui 16,3 in deficit. Il perno su cui ruota è la sterilizzazione delle clausole Iva, che valgono complessivamente 23 miliardi di euro.

Sono previste entrate per un valore compreso tra 3 e 4 miliardi derivanti dai provvedimenti Quota 100 e reddito di cittadinanza: più di un miliardo arriverebbe, poi, con il lancio, nel 2020, della plastic tax e più di 500 milioni dall’imposizione della sugar tax e dalla tassazione delle auto aziendali.

Quelle elencate sono tutte misure che stanno facendo litigare in queste ore i vari sostenitori del governo, innescando la tensione, soprattutto, tra Italia Viva di Matteo Renzi e il M5S di Luigi di Maio.

Intervistato ieri sera dal Tg3, il ministro dell’economia Gualtieri si è mostrato a tal proposito disponibile a rimodulare la plastic tax, andando così incontro alle richieste dell’ex premier Renzi. La plastic tax che “disincentivi l’utilizzo della plastica monouso è giusta – ha sottolineato il numero uno del Tesoro – Poi occorre modularla bene e per questo io sono pronto a discutere con gli operatori del settore anche per sostenere e incentivare anche la riconversione tecnologica verso l’utilizzo di materiali biodegradabili”.

Tra l’altro, a fianco di Renzi c’è la richiesta del governatore dell’Emilia Romagna Emiliano Bonaccini, in vista delle prossime elezioni nella Regione, molto attiva nella produzione del packaging, con 228 aziende e 17.000 addetti. Una tassa sulla plastica, indubbiamente avrebbe ripercussioni sul comparto.

Ma Renzi sta brindando prima del tempo accogliendo con favore l’apertura a modulare la tassa da parte di Gualtieri? Alla notizia delle dichiarazioni del ministro, l’ex segretario del Pd ha scritto su Twitter: “Per 24 ore un fiume di polemiche contro di me. Ora retromarcia in corso sulle nuove tasse (plastica e auto aziendali) Bene! Apprezzo il buon senso del ministro Gualtieri. Per Italia Viva conta solo il risultato #NoTax”.

Nell’intervista Gualtieri, pur mostrandosi disposto a modulare a tassa, aveva però detto:

“Dobbiamo ridurre l’utilizzo della plastica monouso, è evidente a tutti e noi non possiamo prima applaudire i giovani che scendono in piazza per chiedere un ambiente migliore e poi non agire di conseguenza”.

LA PROPOSTA DI MARATTIN ANTI PLASTIC E SUGAR TAX: FAR SLITTARE TAGLIO CUNEO FISCALE

Dal canto suo, intervistato da La Stampa, il deputato di Italia Viva Luigi Marattin ha dato spiegazioni sulle proposte del partito di Matteo Renzi:

“Anche le pareti di Palazzo Chigi sanno che in tutti i vertici Teresa Bellanova ed io ci siamo opposti ad ogni forma di incremento di tassazione, esclusa quella per giochi e tabacchi. Per questo ci considerano come rompiscatole. Al Cdm è passato salvo intese”.

Marattin ha spiegato tra l’altro che “per cancellare plastic, sugar e auto aziendali proponiamo tre soluzioni alternative. Spostare dall’ 1° luglio al 1°ottobre il cuneo fiscale. Cancellare o rimodulare fortemente quota 100. Agire sulla spending review: negli ultimi 10 anni la spesa in acquisto di beni e servizi è salita da 86 a 100 miliardi. Quella per gli stipendi pubblici, invece, è rimasta costante”. La proposta di Marattin di far slittare il taglio del cuneo fiscale al primo ottobre è stata però rigettata da Gualtieri:

Troverei paradossale che chi parla di meno tasse poi non voglia ridurre le tasse sul lavoro. Il taglio delle tasse sul lavoro è un pilastro della manovra”.

RENZI: ‘ELIMINARE TRE ERRORI SUGAR TAX, PLASTIC TAX E TASSE AUTO AZIENDALI

Sono previste scintille insomma, in Parlamento, come ha pronosticato lo stesso Renzi, in un’intervista al Messaggero pubblicata nella giornata di sabato. Intervista in cui ha anche messo in discussione il ruolo di Giuseppe Conte come presidente del Consiglio:

“Noi siamo per andare avanti, gli altri ci faranno sapere”, garantisce. Per quanto riguarda il futuro del premier, aggiunge, “dipende da come funziona il governo, non da me. Niente di personale sia chiaro: a me sta a cuore l’Italia, non il futuro dell’avvocato Conte”. A proposito della manovra, ha detto che “c’è qualche segnale incoraggiante su famiglia, sanità, stipendi”. Ma, anche, che “ora c’è bisogno di eliminare i tre principali errori rimasti: le tasse su zucchero, plastica e soprattutto auto aziendali che sono una inspiegabile mazzata alla classe media”.

Immediata e molto dura la reazione del M5S di Luigi Di Maio:

“Lo vogliamo dire chiaramente: non esiste futuro per questa legislatura se qualcuno prova a mettere in discussione il presidente Conte con giochini di palazzo, immaginando scenari futuri decisamente fantasiosi. Lo stesso vale anche se si continua a indebolire quest’esecutivo attraverso messaggi che fanno male al Paese e che lo mettono continuamente in fibrillazione”.

Intanto il ministro Gualtieri ha indossato le vesti di paciere nel momento in cui, nel corso dell’intervista rilasciata a La Stampa, ha invitato i vari partiti a darsi, praticamente, una calmata:

“Mi sorprende una maggioranza che sembra fare propaganda contro la propria legge di bilancio. Anche perché, come è noto, era il frutto di un lavoro collegiale ampiamente condiviso”. Il ministro ha ricordato, a chi ha attaccato la legge di bilancio in queste ultime ore, che “la manovra riduce le tasse per quasi 27 miliardi, mentre alcuni pare facciano del loro meglio per convincere gli italiani che le aumentiamo”.

“Lei ricorda una proposta credibile da parte di Salvini per bloccare l’aumento dell’Iva? – ha chiesto il numero uno del Mef- Io no, non ne ho lette sui giornali. Lui ha gettato la spugna ad agosto perché sapeva quanto sarebbe stato difficile fare questa legge di bilancio. Noi invece ci siamo riusciti in poche settimane, per questo dovremmo evitare di fare opposizione al posto suo”.

Dal canto suo il PD ha mandato un messaggio più o meno implicito a Renzi. Così il segretario del partito, Nicola Zingaretti, sul suo profilo Facebook:

“Gioco di squadra, impegno per lo sviluppo e il lavoro, lotta alle disuguaglianze sociali, rivoluzione verde, scuola e formazione. L’Italia dalla maggioranza e dal Governo si aspetta questo. Solo così si sconfigge la destra, dando risposte e speranza alle persone. Stop furbizie, ipocrisie, sgambetti, litigi, piccolezze. Ora è tempo di credibilità per ricostruire fiducia e speranza. Il Partito Democratico lavora per questo. Nella manovra finalmente abbiamo evitato la slavina dell’aumento dell’Iva, finalmente tagliamo le tasse e alziamo gli stipendi al ceto medio, mettiamo 11 miliardi sugli investimenti verdi e rifinanziamo industria 4.0, aboliamo il ticket sulla sanità, detassiamo fino al 90% il rifacimento delle facciate dei palazzi, si riprende a investire sulla sicurezza urbana e potrei continuare su misure che fino a qualche mese fa sembravano impossibili. Se qualcosa non va, in uno spirito unitario si affronterà come sempre è avvenuto nel percorso parlamentare. Ma bisogna farlo insieme e uniti dalla parte dei cittadini, perché è giusto e perché sia chiaro: l’incertezza quotidiana è il modo migliore per regalare l’Italia alle destre e condannare le italiane e gli italiani a un inesorabile declino senza neanche combattere”.