Finanza Notizie Italia Il mattone come investimento convince sempre di più: in un anno raddoppiata la domanda

Il mattone come investimento convince sempre di più: in un anno raddoppiata la domanda

11 Luglio 2018 16:35

investimento immobiliare
Il mattone è visto sempre di più come investimento. Sarà per i prezzi ancora bassi (Leggi QUI), che permettono di trovare buone occasioni sul mercato, sarà perché l’immobile rimane agli occhi degli italiani un investimento più sicuro rispetto ad altri asset, fatto sta che quest’anno è più che raddoppiata la domanda di acquisto casa per ragioni di investimento.

Guardando i dati diffusi oggi da Nomisma, spicca come novità rispetto al passato la ripresa della componente di investimento: dal 6,1% del 2017 al 15,4% nel 2018. Per l’istituto bolognese questo è un inequivocabile segnale di miglioramento del mercato immobiliare domestico, perché l’interesse da parte degli investitori sale nonostante il permanere di una serie di fattori disincentivanti tra i quali il regime fiscale penalizzante e in continuo cambiamento, il quadro normativo incerto e gli elevati rischi da locazione legati alla solvibilità dei conduttori, la farraginosità delle procedure urbanistiche e, ancora, la proprietà frammentata e la carenza di società di gestione specializzate.

Oltre che per investimento, cresce in generale la domanda per il mattone. La ricerca rileva una crescita delle intenzioni di acquisto: da 2,2 milioni del 2017 a 2,6 milioni del 2018 (il 10,2% del totale delle famiglie) e ben 722mila sono quelle che si stanno già muovendo, mentre circa 1,9 milioni esprimono un’intenzione di acquisto nel breve termine. Le motivazioni legate all’acquisto della prima casa sono quelle che hanno il maggior peso (il 65%), mentre l’interesse all’acquisto di “seconde case per uso familiare” continua a trovare un importante riconoscimento nel 18% delle famiglie che intendono acquistare casa.

Non bisogna però dimenticare una forma di “domanda esclusa” dall’attuale mercato, che è ancora rilevante: ben 9,2 milioni di famiglie pari al 35,5% del totale, composta da famiglie che non riescono ad esprimere una domanda in quanto non dispongono delle risorse economiche e non sono nelle condizioni di accendere un mutuo.