Notiziario Notizie Altri paesi Europa Euribor del futuro alla prova dei mercati. Ma il nuovo tasso potrebbe essere un rischio per i mutui

Euribor del futuro alla prova dei mercati. Ma il nuovo tasso potrebbe essere un rischio per i mutui

3 Novembre 2017 11:24

Euribor, prove di trasformazione per il tasso di interesse medio sui prestiti interbancari, utilizzato per la determinazione di diversi tassi e conosciuto soprattutto come parametro con cui si calcolano le rate dei mutui variabili. 

Il Sole 24 Ore riporta oggi che l’EMMI (lo European Money Market Institute) ha presentato una bozza contenente le caratteristiche di quello che sarà l’Euribor del futuro. Il nuovo strumento, hanno riferito le fonti al quotidiano, sarà ibrido, ma in misura minore rispetto agli obiettivi precedentemente fissati, ovvero a quelli che puntavano a un tasso basato esclusivamente sulle transazioni che avvengono sul mercato.

Quella versione è stata infatti bocciata, anche se è rimasto fermo l’impegno a fare in modo che il parametro rifletta in modo più aderente la realtà.

Stando a uno schema messo a punto da Il Sole 24 Ore, si può vedere come, in base alla bozza che è stata stilata dall’EMMI, l’Euribor funzionerà rispetto a oggi.

La bozza è stata presentata lo scorso 18 ottobre alle autorità di vigilanza (Bce, FSMA, ESMA, Commissione europea) e alle 20 banche del panel che ogni giorno lavorano per la determinazione del tasso. 

La sperimentazione dell’Euribor del futuro dovrebbe partire l’anno prossimo.

Quale sarà l’impatto sui mutui, visto che le previsioni sono per un indice che sarà sicuramente più volatile?

Ai fini pratici, ciò che interessa a chi accende un mutuo, è cosa accade agli interessi e dunque alle rate da pagare.

Ora, sottolinea il Sole, è vero che nell’ultimo periodo la preferenza degli italiani è andata verso i prodotti a tasso fisso. Ma è altrettanto vero che “i mutui variabili rappresentanodue terzi dei prestiti immobiliari al momento in mano alle famiglie del nostro Paese”.

Viene fatto notare che per ora la situazione è sotto controllo, visto che l’Euribor è rimasto praticamente ingessato: e probabilmente lo rimarrà ancora, considerate le recenti dichiarazioni del numero uno della Bce, Mario Draghi, secondo cui il Quantitative easing sarà sì ridotto, ma allo stesso tempo esteso, e soprattutto non verrà interrotto in modo brusco.

Sulla base di questi presupposti, è difficile pensare per gli economisti a un rialzo dei tassi, in Eurozona, che possa avvenire prima del 2019.

Risulta di conseguenza altrettanto difficile, alle condizioni attuali, immaginare che l’Euribor possa essere colpito da improvvisi scostamenti che lo facciano schizzare verso l’alto.

Tuttavia, è vero che il mutuo per sua natura ha una durata di decine di anni, e ciò implica che il risparmiatore in questione deve ragionare guardando al lungo termine, e dunque alla normalizzazione che prima o poi interesserà i tassi anche in Europa. Detto questo, il timore è concentrato soprattutto sul rischio volatilità.

Nella mente di molti è tuttora vivo il balzo di volatilità che l’Euribor segnò in concomitanza con l’esplosione della crisi subprime e l’evento storico del crack di Lehman Brothers.

Un banchiere interpellato da Il Sole ha scritto inoltre che “il regolatore ci ha fatto chiaramente capire che preferisce una volatilità reale rispetto a una stabilità costruita in laboratorio”.

Per i risparmiatori – spiega il quotidiano – la situazione è destinata dunque a cambiare, e domani la rata del mutuo di chi ha un tasso variabile potrà oscillare molto più di oggi. Anche se, sottolinea un’altra fonte de Il Sole, è possibile che gli istituti cercheranno in qualche modo di limitare l’impatto.

Come? “Applicando – dice – una media mensile dell’indice e non un valore puntuale”.

In definitiva, “il suggerimento degli operatori sarebbe di orientarsi verso un prodotto che determina la rata rilevando il parametro di riferimento (Euribor, ma anche Irs) non sulla base di un singolo valore giornaliero, ma su una media di periodo, mensile o addirittura trimestrale.

‘Questo permetterebbe sia di ridurre le potenziali oscillazioni di una rata,  sia di prevedere in modo migliore, per quanto possibile, il suo andamento nel breve termine”, ha detto a Il Sole 24 Ore Roberto Anedda, direttore marketing del broker MutuiOnline.it.