Notiziario Notizie Italia Eni: Descalzi, prosegue miglioramento redditività nel II trimestre. Debito giù, livello più basso degli ultimi 11 anni

Eni: Descalzi, prosegue miglioramento redditività nel II trimestre. Debito giù, livello più basso degli ultimi 11 anni

27 Luglio 2018 12:20

E’ stato un trimestre in deciso rialzo per Eni, sostenuto dalla crescita del prezzo del brent e dall’andamento delle attività Exploration & Production (E&P). Un secondo trimestre, come ha sottolineato Claudio Descalzi, amministratore delegato del gruppo, durante il quale “Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività che aumenta del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%, trainata dalla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo”.

Il Cane a sei zampe ha archiviato il secondo trimestre 2018 con un utile netto adjusted, ossia al netto delle poste non ricorrenti, che è salito del 66% a 767 milioni di euro, ma è stato inferiore alle stime degli analisti pubblicate sul sito del gruppo di San Donato Milanese che indicavano un miliardo di euro. Nel periodo aprile-giugno l’utile operativo rettificato si è attestato a 2,56 miliardi, più che raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2017 e trainato, in particolare, dalla solida performance dell’E&P. “L’incremento dell’utile operativo è stato in parte assorbito dalla riduzione del contributo delle iniziative in joint venture e dall’aumento di circa 12 punti percentuali del tax rate al 65% – spiegano da Eni – trainato dalla E&P che riflette la crescita dell’imponibile in paesi a più elevata fiscalità rispetto a quella media e l’indeducibilità dei costi relativi a un’iniziativa esplorativa d’insuccesso”. Buone notizie anche dal fronte dell’indebitamento finanziario netto che prosegue nella sua discesa portandosi al di sotto di 10 miliardi: al 30 giugno 2018 è pari a 9,9 miliardi, “il livello più basso registrato negli ultimi 11 anni”, come ha indicato l’a.d. di Eni.

Quanto alla produzione di idrocarburi si è attestata a 1,86 milioni di barili/giorno nel secondo trimestre, in crescita del 5,2% e +4,6% nel primo semestre. Prevista una crescita del 4% per l’anno in corso a circa 1,9 milioni di barili/giorno.

Commentando i risultati trimestrali Descalzi ha inoltre posto l’accento anche sulla generazione di cassa consolidata che è “nettamente cresciuta, spinta dal prezzo Brent e dalla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20 dollari, consentendoci di confermare la riduzione a 55 dollari/barile della nostra cash neutrality per il 2018” e “sull’ottimo risultato del business G&P, frutto della maggiore integrazione del business del GNL con le attività upstream e dei benefici della profonda riorganizzazione condotta negli ultimi anni”. Verrà infine confermata al consiglio del 13 settembre la proposta di un acconto dividendo di 0,42 per azione.