Finanza Notizie Italia Effetto Coronavirus: crollo dei consumi, oltre 18 mld in meno. A rischio 120mila imprese

Effetto Coronavirus: crollo dei consumi, oltre 18 mld in meno. A rischio 120mila imprese

13 Marzo 2020 10:05

L’emergenza coronavirus farà crollare i consumi soprattutto in alcuni settori, come trasporti, turismo e tempo libero, con un effetto devastante su imprese ed economia. Lo dice Confcommercio (ma non solo), che nel suo ultimo rapporto prevede una riduzione del Pil italiano nel primo trimestre di 1 punto percetnuale rispetto allo stesso periodo del 2019. E immaginando un approfondimento della crisi a marzo e aprile, un alleggerimento delle condizioni restrittive sulla produzione e sulle attività commerciali e sulla mobilità di merci e persone a maggio e una normalizzazione all’inizio di giugno, nell’anno 2020 si rischia una perdita dei consumi complessivi delle famiglie di oltre 18 miliardi di euro (quasi il -2,6%), con un Pil a -1% rispetto al 2019.

Turismo, trasporti, abbigliamento e tempo libero i settori più colpiti
La maggior parte delle perdite colpirebbe la filiera del turismo in senso lato (oltre 13 miliardi), con uno spostamento di parte dei consumi fuori casa verso l’alimentazione domestica e con gravi difficoltà per trasporti (-6 miliardi), compresi gli acquisti di auto, e vestiario e calzature (-3,4 miliardi), settore che soffrirebbe della riduzione del reddito disponibile reale.

 

120mila imprese e autonomi a rischio
L’allarme arriva anche da Confesercenti, secondo cui anche nel caso la situazione dovesse tornare effettivamente alla normalità dopo il 3 aprile, lo shutdown delle attività e le nuove restrizioni, combinate con il tracollo del turismo, arriveranno a determinare, su base annua, una riduzione di 18,8 miliardi di consumi e una contrazione del Pil dell’1,4%. Impatti ormai quasi del tutto acquisiti, che sarà difficile riassorbire nel corso dell’anno.

Una frenata che sta mettendo a dura prova le attività economiche e che, in assenza di un adeguato sostegno finanziario, potrebbe portare a diffuse situazioni di fallimento: secondo le stime di Confesercenti, sono a rischio 120mila tra imprese e lavoratori autonomi in tutta Italia. Se saltassero, verrebbe inevitabilmente meno ogni speranza di recuperare le perdite nella seconda parte dell’anno.

 

“L’emergenza è passata ad una nuova fase. Il decreto dovrà tenere conto della situazione di massima difficoltà delle imprese”, dichiara la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise. “La decisione, condivisibile, di sospendere le attività deve essere ora gestita al meglio. Nel decreto devono trovare spazio adeguati sostegni per fronteggiare l’inattività da chiusura forzata, a partire dal rinvio dei pagamenti di utenze, mutui e finanziamenti, posticipo delle scadenze fiscali e moratoria degli affitti. Ma è urgente anche intervenire sul credito e sugli ammortizzatori sociali per le microimprese e per gli autonomi”.