Finanza Notizie Italia Coronavirus: metà dell’economia prodotta al Nord, possibile impatto di 7 miliardi

Coronavirus: metà dell’economia prodotta al Nord, possibile impatto di 7 miliardi

2 Marzo 2020 09:30

Se l’emergenza coronavirus dovesse diffondersi a dismisura in tutte le regioni del Nord e durasse qualche mese, come hanno ipotizzato molti esperti di virologia, il rischio che una buona parte dell’economia nazionale si fermi è alquanto probabile. Lo sotsiene l’ufficio studi della Cgia, ricordando che in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria viene generata la metà del Pil italiano e del gettito fiscale che finisce nelle casse dell’erario.

Nelle regioni del Nord lavorano oltre 9 milioni di addetti occupati nelle imprese private (pari al 53% del totale nazionale); da questi territori partono per l’estero i 2/3 delle esportazioni italiane e si concentra il 53% circa degli investimenti fissi lordi. Numeri che fanno intuire la portata dell’impatto del coronavirus sull’Italia.

 

La crisi potrebbe costare 7 miliardi
E’ molto difficile quantificare economicamente l’impatto, anche perché molto dipenderà dalla durata temporale di questa fase emergenziale. Tuttavia, si segnala che nelle settimane scorse il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha ipotizzato una perdita di qualche decimale di Pil. Se, ad esempio, la ricchezza prodotta dovesse scendere di 0,4 punti percentuali, così come prevedono alcuni istituti di ricerca, il danno economico ammonterebbe a circa 7 miliardi di euro, calcola la Cgia, che precisa: “una cifra, comunque, puramente indicativa che, è bene sottolinearlo, non è supportata da alcun riscontro statistico”.