Notiziario Notizie Italia Coronavirus, l’Italia abbassa le serrande. Negozi: quelli che chiudono e quelli che rimangono aperti

Coronavirus, l’Italia abbassa le serrande. Negozi: quelli che chiudono e quelli che rimangono aperti

12 Marzo 2020 09:29

Nuova disposizione, effettiva fino al prossimo 25 marzo: L’Italia abbassa le serrande, almeno quelle dei negozi che vendono beni e forniscono servizi considerati non essenziali e non di prima necessità. Lo ha annunciato ieri sera il premier Giuseppe Conte, in un discorso che è stato proferito in diretta su Facebook.

Conte ha precisato che le nuove restrizioni si spiegano ancora con la strategia che il governo italiano ha deciso di lanciare nella lotta all’emergenza del coronavirus: quella riassunta nell’hashtag #iorestoacasa. Imperativo: evitare il più possibile la trasmissione del virus da uomo a uomo.

Essendo questo un virus particolarmente contagioso, le autorità hanno già imposto praticamente la quarantena su tutto il territorio italiano, diventato ormai tutto zona rossa.

“E’ il momento di compiere un passo in più: disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali a eccezione di generi alimentari e farmaci e parafarmacie – ha annunciato il premier, rassicurando gli italiani, che stanno facendo incetta di beni come se non ci fosse un domani: “Non è necessario fare una corsa per acquistare cibo subito, chiudiamo però negozi, bar, pub ristoranti, parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa”.

E ancora, l’auspicio che “attività produttive e professionali” lancino una serie di misure ad hoc: “Devono attuare il lavoro agile, sono incentivate ferie, congedi retribuiti, sono chiusi i reparti non indispensabili per la produzione”.

“Industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere la produzione a condizione che garantiscano condizioni di sicurezza per i lavoratori – ha continuato Conte – e restano garantiti i servizi essenziali:

“Resta ovviamente garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, quindi i trasporti pubblici, i servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi e tutte le attività per il corretto funzionamento di questi settori”.

Italia ancora più isolata dal resto del mondo, dunque, mentre arrivano indiscrezioni sul contenuto del prossimo decreto per far fronte all’emergenza COVID-19 in Italia. Interpellata da Radio Anch’Io su Radio 1, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha preannunciato che il decreto di domani includerà “un congedo speciale di 12-15 giorni parametrato alla retribuzione per figli fino a 10 anni e senza limiti di età per i figli disabili. In altrenativa un voucher babysitter che dovrebbe essere di 600 euro per tutti e più alto per il personale sanitario”.

Misure specifiche sono previste per le partite Iva e gli autonomi. In questi casi Catalfo rende noto che ci sarà un indennizzo di emergenza mentre per i professionisti iscritti alle Casse si sta dando la possibilità di attivare interventi dalle Casse stesse”. L’indennizzo dovrebbe essere di all’incirca di ‘5-600 euro’.

Intervistato anche lui da Radio Anch’io, il viceministro all’Economia, Antonio Misiani ha risposto a chi si lamenta del fatto che il governo M5S-PD ha dimenticato le partite Iva:

“Ci saranno provvedimenti con strumenti di sostegno del reddito e liquidità per le imprese, oltre a una moratoria per tutti finanziamenti e il rinvio di tutte le imposte e le rate. Faremo tutto il necessario per rispondere all’emergenza sociale ed economica. Faremo di tutto per reggere l’urto e ripartire il prima possibile”.

Con il discorso di ieri, il premier Giuseppe Conte ha anche reso noto che nominerà “un commissario responsabile per le strutture sanitarie”, che avrà ampi poteri di deroga, per rafforzare la produzione di attrezzatture e sopperire alle carenze”. Si tratterà del “dottor Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia”, che si coordinerà con Borrelli” (Angelo Borrelli, numero uno della Protezione civile).

A tal proposito ieri Borrelli ha reso noto che sono 1.045 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 41 in più del giorno prima: in tutto le persone infettate in Italia sono 10.590, 2.076 in più di mercoledì, mentre il bilancio delle vittime è salito a 827 decessi, 196 in più rispetto alla vigilia.

CONFCOMMERCIO: CHI CHIUDE POSSA RIPRENDERE AL PIU’ PRESTO ATTIVITA’

Intanto così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato le nuove restrizioni annunciate ieri dal premier Conte, che si sostanziano nella chiusura di tutte le attività commerciali a eccezione di quelle considerate necessarie:

“Tutto il commercio italiano farà la sua parte. La farà chi chiuderà. La farà chi continuerà ad assicurare la distribuzione dei prodotti alimentari e dei beni di prima necessità. Perché le donne e gli uomini che, ogni giorno, operano in ogni punto vendita – piccolo, medio o grande che sia – in ogni bar, in ogni ristorante sono anzitutto parte della ‘comunità degli individui’ richiamata dal Presidente Conte. Con responsabilità, faremo la nostra parte”. “Con responsabilità e con forza – ha continuato Sangalli- alle istituzioni chiediamo questo: chi chiude sia messo in condizione di non chiudere per sempre e di riprendere quanto prima la propria attività. Serviranno misure robuste e risorse robuste: per far fronte ai danni economici, per sostenere la liquidità delle imprese ed il reddito di chi lavora. Ma tutto ciò che sarà necessario andrà comunque fatto. Perché è in gioco il futuro di molta parte delle imprese italiane e di molta parte del lavoro italiano”.

NEGOZI: ECCO COSA SARA’ CHIUSO E COSA RIMARRA’ APERTO

Tornando al Dpcm reso noto ieri a seguito delle nuove restrizioni annunciate dal premier Conte, ci sono alcune precisazioni su cosa resterà aperto e cosa sarà chiuso: edicole, stampatori, pompe di benzina, tabaccai rimarranno aperti. Così come saranno attive le categorie di artigiani, come idraulici e meccanici, ritenute essenziali. Potranno rimanere attivi anche i servizi di “lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia; le attività delle lavanderie industriali; altre lavanderie, tintorie; servizi di pompe funebri e attività connesse”.

Inoltre, stando al Dpcm, i presidenti di Regione potranno disporre la riduzione o la soppressione dei servizi del trasporto pubblico locale, “sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali”. E ancora, “il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, la programmazione con riduzione e soppressione, dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali”.

Ecco l’elenco completo degli esercizi che potranno rimanere aperti, stando al contenuto del decreto:

“Ipermercati, Supermercati, Discount di alimentari, Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, Commercio al dettaglio di prodotti surgelati, Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4), Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari, Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici, Farmacie, Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica, Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale, Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia, Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione, Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono, Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici”.