Notiziario Notizie Italia Consob concede altri 2 giorni di tempo a ops UBI-Intesa. Si attende verdetto fondi e retail, ma Messina ha già la maggioranza

Consob concede altri 2 giorni di tempo a ops UBI-Intesa. Si attende verdetto fondi e retail, ma Messina ha già la maggioranza

28 Luglio 2020 09:30

Gli azionisti di Ubi Banca hanno altri due giorni di tempo per aderire o meno all’ops lanciata da Intesa SanPaolo. ‘Merito’ della Consob, che ha prorogato il periodo di adesione di due giorni: una decisione che un portavoce dell’istituto guidato da Carlo Messina, stando a quanto ha riportato l’agenzia Askanews, ha commentato così:

Sulla base delle adesioni sin qui ottenute (43,5%) – e più in generale tenendo conto degli orientamenti emersi da parte dell’azionariato di Ubi, Intesa Sanpaolo “considera l’operazione di acquisto e scambio rivolta agli azionisti Ubi avviata a pieno successo“. Ancora, ha continuato il portavoce, Intesa “prende atto della decisione della Consob di prorogare di due giorni il periodo di offerta: ciò è motivato dai comportamenti tenuti da Ubi nei confronti dei suoi azionisti cui non ha rappresentato con chiarezza tutti gli elementi più rilevanti della nostra offerta”.

Ancora Intesa: come comunicato stamattina (ieri mattina), Ubi “è stata costretta da Consob a evidenziare sul proprio sito Internet come il prezzo dell’azione Ubi incorpori il premio implicito offerto da Intesa Sanpaolo. Pertanto, Consob ha assunto d’ufficio la decisione di prorogare di due giorni la durata dell’offerta per consentire all’azionariato (specialmente retail) di acquisire tutte le informazioni necessarie ad una reale comprensione dei contenuti dell’offerta e valutarne la convenienza”.

“Poiché la nostra è un’offerta trasparente rivolta a tutti gli azionisti di Ubi – ha concluso Intesa Sanpaolo – ci auguriamo pertanto che il prolungamento stabilito da Consob possa servire a tutelare la chiarezza delle informazioni a disposizione degli azionisti Ubi, sollecitando tutti gli intermediari interessati al comportamento più responsabile. Ribadendo la convinzione di poter portare a termine l’offerta con pieno successo, sottolineiamo l’aspetto di maggior rilevanza: poter concludere nei tempi e nei modi previsti un’operazione che rafforzerà il sistema finanziario e, nel complesso, l’assetto economico del nostro Paese”.

ANCHE SOCI STORICI DEL CAR DICONO DI SI’

Sempre ieri sera, è arrivata tra l’altro la notizia relativa all’adesione all’ops del Car, il Comitato Azionisti di Riferimento di Ubi che include alcuni grandi soci storici della banca. Così in una nota:

“Dopo il parziale riconoscimento del valore economico di Ubi, ma soprattutto dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni riguardo alla tutela e valorizzazione del personale di Ubi, alle aspettative del territorio, anche attraverso la continuità degli enti finalizzati localmente ad attività di solidarietà sociale, con disponibilità ad incrementare le erogazioni attuali, alla continuità nello sviluppo dei progetti in corso con attenzione ai valori della Banca, al rapporto di collaborazione con gli imprenditori azionisti, ha deciso di aderire all’Opas di Intesa Sanpaolo”.

Gli imprenditori del Car, ha concluso il comunicato, “esprimono gratitudine e riconoscenza a tutta la governance e al personale di Ubi, alla presidente Letizia Moratti e all’Ad Victor Massiah, che hanno saputo creare una solida e redditizia banca divenuta molto ambita dalla prima banca nazionale”.

La proroga del periodo di adesione sicuramente rende più probabile il successo dell’operazione per Intesa. Il successo si avrebbe già con una adesione pari al 50% +1 azione del capitale di Ubi: ma sarebbe indiscutibile con il raggiungimento del target di Intesa, pari al 66,67%.

In questo modo, infatti, Intesa otterrebbe il controllo dell’assemblea straordinaria e potrebbe dare il via all’accordo con Bper relativo alla vendita delle filiali della banca risultante dalla fusione, senza trovarsi di fronte al muro di opposizioni eventualmente agguerrite.

I dati, per Intesa, sono buoni, visto che le adesioni all’offerta sono salite ieri al 43,48% grazie principalmente all’apporto, di oltre il 10,82% del capitale di Ubi, il dato più alto dall’avvio dell’opas di Intesa SanPaolo sulla banca. 

INTESA SANPAOLO PUNTA AL 66,67%, QUALCUNO STIMA TRIONFO CON ADESIONI ALL’80%

La proroga del periodo di adesione indubbiamente aumenta le probabilità che la soglia del 66,67%, target di Intesa, possa essere agguantata.

Negli ambienti finanziari, riporta La Stampa, si ritiene “molto probabile” che l’offerta raggiunga il 66,67% di adesioni e, probabilmente, che vada anche oltre. Qualcuno, sottolinea il Sole 24 Ore, stima anche una adesione che finisca con lo sfondare quota 80%.

La parola, ora, agli investitori istituzionali, ma anche a quelli retail.

Riguardo agli investitori istituzionali l’offerta ha già visto l’adesione di grandi soci come Fondazioni Crc (5,9%), Banca del Monte di Lombardia (3,9%), Cattolica (1%) e il patto dei soci bresciani (8%) mentre quello degli azionisti bergamaschi, precisa La Stampa, ha deciso di lasciare libertà di scelta.

Fonti finanziarie hanno rivelato che il sì è stato pronunciato anche dal fondo Silchester, che detiene l’8,5% del capitale di Ubi Banca. Ciò significa, aggiungendo la percentuale di ieri di adesioni, pari al 43,48%, che la banca di Carlo Messina avrebbe già superato la soglia minima del 50% del capitale +1.

Oltre agli investitori istituzionali, ci sono anche gli azionisti retail che, in tutto, detengono una quota del 25% – stando a quanto riporta il Sole 24 Ore. E di questi, circa la metà ha già aderito all’offerta.

E di fatto Equita SIM scrive oggi una nota con il seguente titolo: “Adesioni al 43,4% ma 51,9% compresa quota Silchester che ha dichiarato la partecipazione all’offerta”.

Ricordando anche essa che “le adesioni all’OPS di Intesa SanPaolo su Ubi Banca hanno raggiunto, alla data di ieri, il 43,4% rispetto al 32,6% del giorno precedente.

“In serata – si legge nel comunicato – stando a quanto riporta La Repubblica, il fondo Silchester – che controlla l’8,5% – ha dichiarato che consegnerà i titoli in offerta, portando quindi le adesioni pro-forma al 51.9%. In base a queste indicazioni Intesa SanPaolo ha quindi raggiunto, a 3 giorni dalla chiusura dell’offerta, il primo obiettivo dell’operazione -ovvero il raggiungimento del 50% del capitale di UBI – che quindi ha avuto successo: il CEO di ISP Messina aveva infatti dichiarato (v. intervista al Messaggero del 18 maggio) che ISP avrebbe dato seguito all’offerta anche con il raggiungimento di questa prima soglia“.

Così continua Equita:

“Nell’ultimo giorno di offerta, che in seguito alla decisione di Consob è stato posposto a giovedì 30 luglio, si concentreranno le adesioni degli investitori istituzionali e degli arbitraggisti che eventualmente avranno riaperto le posizioni nella giornata odierna. E’ attesa crearsi un’onda di adesioni che dovrebbe permettere di superare ampiamente il secondo livello di adesioni obiettivo ie il 67%, che consentirà a Intesa SanPaolo di procedere senza alcun ipotetico rischio di esecuzione con la fusione di UBI, come da tesi – da noi non condivisa – del Cda di UBI stessa. La fusione di UBI in ISP secondo noi avverrà a condizioni meno vantaggiose di quelle implicite nel prezzo di OPS che comprende un premio per il controllo e un contribuzione in parte cash”.

UBI BANCA E QUEL TONFO DI QUASI -9%. EQUITA: ADERIRE A OPS INTESA PER EVITARE TRACOLLO -40%

Da segnalare che, nella giornata di ieri, Ubi Banca ha terminato la sessione con un tonfo dell’8,82%, che sta recuperando in toto nell giornata di oggi, salendo dell’8,71%, a fronte di un timido rialzo di Intesa Sanpaolo.

Così sempre Equita ieri, prima che la Consob desse più tempo per l’adesione all’ops, nella nota “Adesioni al 32.6%, aderire per evitare un downside >40%. Da oggi titoli UBI senza supporto del concambio”.

“Da oggi ci attendiamo che i titoli UBI comincino a cessare di incorporare i termini dell’offerta di ISP, inclusa la componente cash di 0,57 euro per azione (16% del valore del titolo) e il premio implicito nel concambio (17 azioni Intesa SanPaolo per ogni 10 Ubi Banca, che garantiscono un premio del 27,6% rispetto ai prezzi pre-annuncio): infatti chi compra i titoli sul mercato oggi non può più consegnare i titoli in offerta dato che il periodo di adesione termina martedì 28. Ci attendiamo che il titolo UBI, che oggi tratta con un premio del 49% / 145% rispetto ai peers più diretti (P/TE 0.52x vs BPE 0.35x e BAMI 0.21x), cominci a sottoperformare in maniera significativa: il venir meno del supporto dei termini dell’offerta, la convergenza ai multipli dei peers e alla valutazione fondamentale (euro 2ps ie 2021E P/TE 0.27x, P/E 6.4x. comportano un downside risk superiore allo 40%. Consigliamo quindi di aderire all’OPS di ISP”.