Finanza L’inflazione frena il mercato immobiliare. Ma si alzano i prezzi

L’inflazione frena il mercato immobiliare. Ma si alzano i prezzi

4 Ottobre 2023 17:01

L’inflazione colpisce il mercato immobiliare. I prezzi delle case aumentano, ma le compravendite sono in calo.

L’autunno 2023 potrebbe essere contrassegnato da un calo delle transazioni:

generalmente l’ultimo quadrimestre dell’anno è sempre stato quello più vantaggioso per concludere l’acquisto di una casa.

Compravendite di case in calo nel IV trimestre 2023

Nel periodo compreso tra il mese di settembre e dicembre si prevede che possano essere concluse le compravendite di almeno 192.177 immobili: l’8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.

Andando ad analizzare città per città si stima che sia Milano la location nella quale verrà effettuato il numero più alto delle transazioni immobiliari: 19.920.

Un numero più che doppio rispetto a quelle di Roma, che si ferma a 4.813 e Torino a 4.041.

Nella classifica seguono:

  • Bari: 3.396;
  • Bologna: 2.386;
  • Genova: 2.199;
  • Napoli: 2.051.

A chiudere la classifica sono invece:

  • Palermo: 1.699;
  • Firenze: 1.298;
  • Catania: 1.014.

Questi sono i dati che emergono dal report Compravendite immobiliari in Italia: le previsioni per la fine del 2023, realizzato da Reopla.

Mercato immobiliare: le previsioni di fine anno

Il report realizzato da Reopla, che ha preso in considerazione l’andamento del mercato immobiliare nel periodo compreso tre il 2011 ed il 2022, ha messo in evidenza che nel corso del quarto trimestre dell’anno si registra, di norma, il maggior numero di compravendite.

Il picco è stato registrato nel corso del 2021, quando sono state concluse 212.740 transazioni.

A mettere in evidenza come si stia muovendo il mercato immobiliare ci pensa Patrick Albertengo, co-founder e amministratore delegato di Reopla:

Dopo la pandemia il settore immobiliare ha visto una forte crescita passando da oltre 558 mila compravendite del 2020 alle 784 mila del 2022, anno di maggiore espansione del mercato rispetto a tutto il decennio 2011-2022. Nel 2023, nonostante l’ultimo recente aumento dei tassi, la contrazione sul mercato continuerà a seguire l’andamento storico: i dati di AgentPrincing confermano, come da stima dell’Istat, un trend di progressivo rallentamento accentuato dall’aumento dell’inflazione e del tasso dei mutui, che tuttavia sta affievolendosi.

Ma quali sono le stime previste per l’ultimo trimestre dell’anno?

Secondo Reopla le compravendite immobiliari potrebbero subire una contrazione media su scala nazionale pari all’8%.

I crolli coinvolgerebbero principalmente le grandi città.

A soffrire di più saranno le province, che subiscono maggiormente i periodi di contrazione e, generalmente, sono le ultime a beneficiare delle normalizzazioni di mercato.

Questo esempio emerge principalmente da Bologna e Bari, dove si registra il maggior calo delle compravendite autunnali, che sono rispettivamente pari a -14% e -13%.

Il punto della situazione

A confermare l’andamento del mercato immobiliare è una ricerca realizzata dalla società del gruppo Sprengnetter, società specializzata nella big data analysis per il settore immobiliare, realizzata con AgentPricing, che ha confrontato le compravendite nel corso del quarto trimestre nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2023.

Stando a quanto viene riportato in questa ricerca Milano è la città con il maggior numero di compravendite autunnali, dove ne sono previste 10.920. Siamo davanti ad una flessione dell’11% rispetto all’ultimo quadrimestre del 2022.

Di particolare interesse, inoltre, è la differenza dei volumi che ci sono tra la città e la provincia, che è destinata a registrare unicamente 5.534 compravendite.

Stiamo parlando di un calo del 23% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Nel periodo compreso tra il 2016 ed il 2022 i prezzi al metro quadrato sono cresciuti.

Nel primo semestre 2022 è stato toccato il picco in città, quando si è raggiunto il valore di 4.289 euro, importo sicuramente più alto rispetto a quello raggiunto in provincia che, nel secondo semestre del 2022, ha raggiunto quota 1.667 euro.

Nell’ultimo quadrimestre 2023 a Roma, invece, la provincia batte la città: nel primo caso le compravendite saranno pari a 9.241 con le 4.813.

Siamo davanti, anche in questo caso ad un calo rispetto allo stesso periodo del 2022 che è stato pari, rispettivamente del 10 e del 12%.