Finanza Dipendente vs autonomo: ecco quanto può servire per integrare la pensione. I calcoli di Moneyfarm

Dipendente vs autonomo: ecco quanto può servire per integrare la pensione. I calcoli di Moneyfarm

22 Gennaio 2025 12:36

Vivere più a lungo possibile, più che una conquista, rischia di diventare una preoccupazione economica non da poco.  L’Italia è tra i Paesi più longevi al mondo, e oggi la pensione non è più solo un traguardo, ma un lungo viaggio che può durare anche quarant’anni. Per questo pianificare per tempo, integrando il sempre più esiguo assegno pensionistico pubblico con una forma di previdenza complementare, diventa fondamentale.

Italia tra i paesi più longevi al mondo

A spiegarlo un report di Moneyfarm che snocciola dati e numeri significativi. In primis sulla longevità nel nostro paese. Al 1° gennaio 2024 in Italia si contano 22.552 centenari residenti di cuil’83% sono donne. In aumento anche gli ultracentenari, ossia gli anziani con almeno 105 anni di età, che a inizio 2024 erano ben 844, di cui solo 106 uomini. La Liguria è la regione con la più alta concentrazione di centenari (61 ogni 100 mila residenti). A seguire il Molise (58 ogni 100mila) e il Friuli Venezia-Giulia (54 ogni 100mila). A livello di provincia i bambini con la più elevata attesa di vita nascono a Firenze (82,8 anni) e, a seguire, in varie province dell’Italia centro-settentrionale (Monza, Rimini, Prato e Lecco). Al contrario quelli con la minor attesa di vita nascono nelle province di Enna, Nuoro, Crotone, Napoli e Caserta, che, con un’attesa di vita alla nascita pari a 79 anni, detiene il record negativo nazionale.

Tuttavia, il report mette anche in luce come le province con i neonati più longevi non sempre sono le stesse di quelle con i pensionati destinati a vivere più a lungo. Con il passare degli anni, infatti, la speranza di vita aumenta, così che l’attesa di vita all’età media di pensionamento, cioè 64 anni, arriva ad 88,8 anni per le neopensionate di Trento e provincia e ad 85,4 anni per i neopensionati riminesi. All’estremo opposto della classifica, le neopensionate con la minor longevità attesa si trovano purtroppo sempre in province della Sicilia e della Campania, con Napoli ultima in graduatoria (85,7 anni); i neopensionati uomini con la minor attesa di vita si trovano invece a Caserta (82,8 anni), con circa due anni e mezzo in meno rispetto ai coetanei riminesi.

Dipendente e autonomo: quando e con quanto si andrà in pensione

Sulla base di questi numeri, possiamo affermare quanto sia fondamentale cominciare il prima possibile a pianificare il ritiro dal mondo del lavoro, creando le basi per una rendita vitalizia che consenta di soddisfare le proprie necessità economiche anche fino a quattro decenni dopo il raggiungimento della pensione, come accade per chi ha superato la fatidica soglia dei 100.

Facendo qualche esempio, si pensi ad un lavoratore con uno stipendio netto di 2.000 euro al mese, destinato ad andare in pensione a 64 anni nel 2030 con il 64% del proprio reddito da lavoro dipendente (in base al tasso di sostituzione indicato dalle statistiche della Ragioneria dello Stato). In tal caso, il suo assegno pensionistico ammonterà a 1.280 euro, circa 720 euro in meno rispetto alla sua attuale busta paga. Di fronte alla prospettiva di un’attesa di vita pari a 85 anni, il capitale necessario per integrare la pensione pubblica al 100% della retribuzione da lavoro dipendente sarebbe pari a 181.440 euro, ma salirebbe a 354.240 euro qualora si raggiungessero i 105 anni.

Situazione  ancora più critica per i lavoratori autonomi che, sempre considerando uno stipendio netto di 2.000 euro al mese e l’ingresso in pensione a 64 anni nel 2030, potrebbero contare su un tasso di sostituzione pari al 43% del proprio fatturato e, dunque, su un assegno pensionistico di soli 860 euro, con una necessità di integrazione mensile 3 pari a 1140 euro.

Infine, di fronte alla prospettiva di un’attesa di vita pari a 85 anni, il capitale necessario per integrare la pensione pubblica al 100% della retribuzione da lavoro autonomo sarebbe pari a 287.280 euro, ma salirebbe a 560.880 euro qualora si raggiungessero i 105 anni.