Finanza Bonus casa, tutte le novità su cessioni e crediti spettanti

Bonus casa, tutte le novità su cessioni e crediti spettanti

17 Maggio 2023 15:48

Bonus casa: le novità su cessioni e crediti di imposta

A che punto è la partita dei crediti d’imposta relativi al superbonus e agli altri bonus casa?

La situazione, in questo momento, appare abbastanza difficile.

Sono ancora molti i dubbi che attanagliano i contribuenti su un loro corretto utilizzo e sulle relative scadenze.

Alcune di queste, infatti, sono state prorogate. Ma sono casi eccezionali.

È importante ricordare che i contribuenti che hanno acquisito il diritto alle detrazioni spettanti per il superbonus e gli altri bonus casa, possono optare per altri tipi di agevolazioni.

Invece di ricorrere direttamente alla detrazione è, infatti, possibile, ottenere un contributo sotto forma di sconto in fattura, il quale viene applicato direttamente dai fornitori che hanno realizzato gli interventi.

In alternativa, inoltre, è possibile procedere con la cessione del credito d’imposta ottenendo un importo pari alla detrazione che spetta.

Bonus casa e superbonus, la comunicazione

Benché non fosse presente l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate entro lo scorso 31 marzo 2023 l’esercizio dell’opzione, il blocco dei crediti da parte delle banche ha reso impossibile assolvere questo adempimento a molti contribuenti.

Questo è il motivo per il quale l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che è possibile la remissione in bonis: in altre parole è possibile trasmettere in ritardo la comunicazione, accettando di pagare una sanzione.

Stando a quanto ha annunciato l’esecutivo, in linea teorica, non sarebbe nemmeno necessaria la formalizzazione:

il termine per la presentazione della comunicazione, a questo punto, è stato esteso al 30 novembre 2023.

Attenzione alle condizioni da rispettare, nel momento in cui si vuole cedere il credito spettante. È necessario che il soggetto cessionario sia uno dei seguenti soggetti:

  • una banca;
  • un intermediario finanziario iscritto all’albo;
  • una società appartenente a un gruppo bancario;
  • un’impresa di assicurazione autorizzata ad operare in Italia.

I contribuenti, invece, che avessero intenzione di usufruire del superbonus per le villette – in questo caso il termine è stato posticipato al 30 settembre 2023 – è necessario ricordare che almeno il 30% dei lavori deve essere stato completato entro lo scorso 30 settembre 2022 per poter beneficiare della misura al 110%.

Cambiano i parametri, invece, per i lavori eseguiti nel 2023: in questo caso per gli edifici unifamiliari e le villette indipendenti il superbonus è passato al 90%.

Cosa prevede il decreto Blocca cessioni

Importante capitolo che riguarda il superbonus ed i bonus casa è costituito dal Decreto Blocca cessioni, con il quale è stato imposto il divieto di optare – invece della semplice detrazione – per la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Non è più possibile farlo dallo scorso 17 febbraio 2023.

Dal blocco, comunque vada, sono rimasti esonerati alcuni interventi già in corso, come quelli che vedono interessati i Comuni colpiti dal sisma del 1°aprile 2009 e quelli danneggiati dal maltempo nelle Marche il 15 settembre 2022.

Altri lavori esentati dal blocco sono quelli realizzati dagli Iacp, dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa od Onlus e quelli che vogliono superare le barriere architettoniche con detrazione del 75%.

Ma come si fanno a detrarre correttamente i vari bonus casa?

La normativa prevede che il Superbonus possa essere ripartito in quattro quote annuali di pari importo per tutte le spese che sono state sostenute dal 1° gennaio 2022.

Siamo davanti ad una limitazione molto importante, perché impone di suddividere la detrazione su un arco temporale particolarmente ridotto.

Questo, ovviamente, costituisce un problema per quanti dispongono di un reddito basso.

Le più recenti disposizioni hanno allargato tale finestra, permettendo una ripartizione di dieci quote annuali di pari importo a partire dal periodo d’imposta 2023 e allegabili nella dichiarazione dei redditi 2024.