Siccità, ogni ettaro senza acqua perde 13.500 euro
La siccità in Italia sta svalutando i terreni agricoli, con perdite economiche fino a 92 miliardi per il settore agricolo.
Fonte immagine: pexels
La siccità che sta investendo l’Italia rappresenta ormai una vera e propria spada di Damocle sospesa sull’intero comparto agricolo nazionale. Il rischio non è solo quello di vedere i campi arsi e i raccolti dimezzati, ma di assistere a una lenta erosione del valore stesso dei terreni agricoli, pilastro dell’economia agricola italiana.
In un contesto in cui ogni goccia d’acqua sembra diventare più preziosa dell’oro, il Paese si trova a dover fare i conti con numeri che non lasciano spazio a interpretazioni: il patrimonio terriero, da Nord a Sud, rischia un colpo durissimo che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine.
Siccità: il valore dei terreni agricoli in bilico
Non è un mistero che il valore dei terreni agricoli sia fortemente legato alla loro produttività, e quindi alla disponibilità di acqua. Secondo le ultime rilevazioni, il prezzo medio si aggira attorno ai 40.000 euro per ettaro, ma basta una stagione con molta siccità per vedere questo valore crollare.
Un’assenza prolungata di irrigazione può far perdere fino a 13.500 euro per ettaro, un dato che fa tremare i polsi soprattutto se si pensa alle colture di pregio, come frutteti e ortaggi, dove la presenza di acqua fa letteralmente la differenza. Non è un caso che, in queste aree, l’irrigazione possa addirittura incrementare il valore del terreno fino all’82%. Il rischio, insomma, è di vedere il frutto di generazioni di lavoro svanire come neve al sole.
Disparità territoriali e scenari allarmanti
Il quadro nazionale si presenta come una fotografia a tinte forti: al Nord, i recenti episodi di alluvione hanno messo in ginocchio molte aziende, mentre al Sud – con la Puglia in prima linea – la siccità sta diventando una vera emergenza. Le piogge di maggio, seppur superiori del 32% rispetto alla media storica, non sono bastate a rimpinguare le riserve idriche, lasciando molte aree ancora sull’orlo del baratro.
Se allarghiamo lo sguardo, la situazione si fa ancora più drammatica: con 6,8 milioni di ettari coltivabili e un deprezzamento potenziale stimato in 92,2 miliardi di euro, il rischio di un colpo di grazia all’intera economia agricola italiana non è più solo uno spettro lontano.
Investire per il futuro: una scelta obbligata
Di fronte a uno scenario tanto complesso come la siccità, è evidente che la sola speranza non basta. Occorre un cambio di passo deciso: investire in infrastrutture per l’irrigazione, adottare tecniche agricole resilienti e promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche sono ormai scelte non più rimandabili.
Solo così sarà possibile salvaguardare il valore economico e sociale di un settore che rappresenta, a tutti gli effetti, il cuore pulsante del Paese. Perché, in fondo, difendere l’agricoltura significa difendere l’identità stessa dell’Italia.
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