Finanza Personale Risparmio Risparmio, il 46% delle famiglie ci riesce ma due terzi degli italiani non investono

Risparmio, il 46% delle famiglie ci riesce ma due terzi degli italiani non investono

29 Ottobre 2024 15:38

Cambiano i tempi, come anche il modo in cui le persone investono i propri risparmi: i più anziani (Boomers e Gen X) risparmiano per far fronte a spese impreviste, mentre i più giovani (Gen Z e Millennials) per concedersi viaggi e svaghi. Lo afferma una ricerca di Acri (Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio), realizzata in collaborazione con Ipsos, in occasione della 100esima Giornata Mondiale del Risparmio.

E se quasi la metà delle famiglie italiane riesce a risparmiare nel 2024, pari al 46% contro il 48% del 2023, il 33% degli italiani avverte una capacità di risparmio inferiore rispetto alle generazioni precedenti, principalmente a causa delle attuali condizioni macroeconomiche.

Come viene visto il risparmio dagli italiani

Il concetto di risparmio mantiene un’accezione positiva per molti italiani, evocando serenità (38%), protezione (17%), saggezza (14%) e crescita (12%). Per un italiano su quattro, risparmiare rappresenta anche un investimento verso il futuro. Tuttavia, oggi risparmiare comporta sacrifici per il 26% degli italiani, in lieve diminuzione rispetto al 29% nel 2023.

La quota di chi riesce a risparmiare senza particolari ansie o rinunce rimane stabile (54% contro il 53% nel 2023), mentre continua a ridursi la percentuale di chi vive con ansia se non riesce ad accumulare denaro (31% rispetto al 34% nel 2022). In crescita, invece, il numero di italiani che preferisce vivere nel presente senza preoccuparsi del futuro (12%, rispetto al 7% nel 2023), tornando così ai livelli di qualche anno fa, pur rimanendo una minoranza.

Migliora la vita post-Covid

Lo studio Acri-Ipsos mostra un miglioramento del tenore di vita delle famiglie italiane, ora superiore ai livelli pre-pandemia: il 49% delle famiglie ritiene che mantenere un buon tenore di vita sia oggi più semplice rispetto al 44% registrato nel 2018. La percentuale di chi si dichiara soddisfatto della propria situazione economica sale dal 56% al 64%.

Ma accanto a questa maggioranza, esiste una minoranza del 17% delle famiglie italiane che, nonostante il lavoro, continua a trovarsi in condizioni di sopravvivenza o povertà, sentendosi sempre più a rischio per la mancanza di risorse aggiuntive o spese da tagliare. Il numero di persone in povertà si mantiene stabile intorno ai 5,7 milioni (poco meno di 1 italiano su 10), con un aumento tra chi lavora, un fenomeno che potrebbe essere legato all’inflazione, che ha inciso maggiormente su chi non ha potuto modificare le proprie abitudini di consumo, e alle attuali condizioni contrattuali.

Spese, quelle impreviste sono gestibili dal 76% delle famiglie

Le spese per i beni essenziali sono in aumento, mentre quelle per le attività ricreative e di svago sono in calo: la spesa per viaggi e vacanze, ristoranti, pizzerie, cinema, teatro e concerti è scesa dal 15% al 14%. Anche l’interesse per lotterie e Superenalotto sembra diminuire. Al contrario, si registra un forte incremento nelle spese per medicinali e prodotti farmaceutici (+39%), per la prevenzione delle malattie, inclusi controlli e vaccini (+33%), e per alimenti e prodotti per la casa.

In caso di spese impreviste, tre famiglie su quattro sono in grado di farvi fronte con mezzi propri: il 76% delle famiglie può affrontare spese non programmate di mille euro, un valore simile al 77% del 2023. Aumenta il numero di famiglie che possono sostenere spese non previste di entità rilevante, grazie al miglioramento generale delle condizioni economiche: il 38% sarebbe in grado di coprire spese fino a 10mila euro con risorse proprie, in leggero aumento rispetto al 36% del 2023.

Come vedono il risparmio i Gen Z e Boomer

Oggi il risparmio è percepito soprattutto come una necessità per garantire serenità e stabilità economica, in particolare tra le generazioni più mature, ma anche come uno strumento per raggiungere obiettivi specifici. Secondo l’indagine Acri-Ipsos, i giovani della Generazione Z e i Millennials vedono il risparmio più come un mezzo per crescere (18%) e investire (15%), rispetto ai Boomers che associano meno spesso il risparmio a questi concetti (8% e 2%, rispettivamente). Le priorità di risparmio riflettono dunque l’evoluzione dei bisogni e delle aspirazioni tra le generazioni.

Gli adulti tendono a risparmiare soprattutto per fronteggiare eventuali imprevisti, concentrandosi su spese mediche e situazioni incerte (rispettivamente 61% e 50%) per raggiungere una maggiore sicurezza finanziaria. Al contrario, i giovani sembrano più orientati verso il presente, risparmiando per permettersi viaggi e svaghi (28% della Gen Z e 29% dei Millennials).

I giovani della Generazione Z e i Millennials riconoscono di avere priorità di risparmio diverse rispetto alle generazioni precedenti: il 63% e il 64% rispettivamente dichiarano di seguire obiettivi distinti rispetto al 56% della popolazione generale.