Finanza Personale Petrolio in calo: Eni, Saipem e Tenaris sotto pressione a Piazza Affari

Petrolio in calo: Eni, Saipem e Tenaris sotto pressione a Piazza Affari

Il calo dei prezzi del petrolio colpisce Eni, Saipem e Tenaris a Piazza Affari. Analisi sulle cause, le reazioni di mercato e le prospettive per gli investitori.

24 Giugno 2025 16:39

La giornata odierna sui mercati finanziari si è tinta di rosso, complice il calo dei prezzi del petrolio che ha acceso i riflettori su un settore, quello dell’oil & gas, già attraversato da una profonda incertezza.

Gli operatori guardano con crescente preoccupazione ai movimenti dell’OPEC+, che con la recente decisione di aumentare la produzione ha scatenato una tempesta sui listini, mettendo sotto pressione le principali blue chip energetiche italiane. Non è un caso che, tra i titoli più penalizzati sul FTSE MIB, spicchino proprio Eni, Saipem e Tenaris, con ribassi che hanno catalizzato l’attenzione degli investitori e alimentato un clima di volatilità destinato a protrarsi.

OPEC+ e mercati: un equilibrio sempre più precario

Il nuovo corso impresso dall’OPEC+ – che ha sorpreso gli analisti annunciando un incremento produttivo superiore alle attese, oltre 410.000 barili al giorno – ha innescato un effetto domino che si è immediatamente riflesso sulle quotazioni del Brent e del WTI. Il Brent ha archiviato la seduta a 74,54 dollari al barile, mentre il WTI ha accusato una flessione più marcata, scivolando a 70,96 dollari.

Questi numeri, già di per sé eloquenti, sono stati amplificati da una domanda globale che fatica a trovare slancio, con la Cina in prima linea: le importazioni di greggio di Pechino hanno registrato un calo del 7,4% rispetto al mese precedente, fermandosi a 11,1 milioni di barili giornalieri a settembre. Un dato che, più di ogni altro, sottolinea la fragilità della ripresa nel principale motore della domanda asiatica.

Focus su Eni, Saipem e Tenaris: trimestrali e Borsa sotto la lente

In questo scenario, i riflettori si sono accesi sui colossi dell’oil & gas italiani. Eni ha visto il proprio titolo perdere l’1,5%, mentre Saipem e Tenaris hanno registrato ribassi rispettivamente dello 0,9% e dello 0,85%.

Ma è soprattutto Tenaris a finire nell’occhio del ciclone: la società ha pubblicato risultati trimestrali in flessione, con ricavi in calo del 17% a 3,442 miliardi di dollari e un utile che si è contratto del 34%, attestandosi a 750 milioni di dollari nel primo trimestre 2025. Nonostante questi numeri siano risultati migliori delle attese degli analisti, il mercato ha reagito con freddezza, segno che la fiducia resta ancora da ricostruire.

Prospettive e rischi: l’incognita Cina e la volatilità dei mercati

Gli esperti di CMC Markets mantengono un approccio prudente: la debolezza della ripresa economica della Cina, unita all’aumento della produzione americana, rischia di esercitare ulteriori pressioni ribassiste sui prezzi del petrolio.

Restano inoltre dubbi sull’effettiva implementazione dei tagli volontari promessi dai paesi produttori dell’OPEC+, un fattore che potrebbe incidere sensibilmente sulle dinamiche di mercato nei prossimi mesi. In un contesto così incerto, gli investitori sono chiamati a monitorare con attenzione l’evoluzione del settore oil & gas, alla ricerca di segnali di stabilizzazione o nuove opportunità, in un panorama che si conferma estremamente mutevole e ricco di insidie.

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