Finanza Personale Passaporto digitale del prodotto: che cos’è e come funziona

Passaporto digitale del prodotto: che cos’è e come funziona

Scopri come il Passaporto Digitale del Prodotto migliora la sostenibilità e trasparenza, rivoluzionando il consumo in Europa.

30 Maggio 2025 12:30

Nel panorama della sostenibilità prodotti, la parola d’ordine è una sola: trasparenza. Ma non una trasparenza qualunque, bensì quella che accompagna ogni oggetto della nostra quotidianità, dal momento in cui nasce fino a quando, dopo mille utilizzi, trova una nuova vita grazie al riciclo o viene smaltito nel rispetto dell’ambiente. In questo scenario, la vera rivoluzione si chiama Passaporto Digitale, un’iniziativa che promette di cambiare le regole del gioco per chi produce, vende e soprattutto per chi acquista.

Immaginate di poter accedere con un semplice gesto – una scansione veloce di un QR code – a un universo di informazioni: materiali utilizzati, provenienza, impatto ambientale, possibilità di riparazione, istruzioni per il corretto smaltimento. Non è fantascienza, ma il futuro che la Commissione Europea sta costruendo, mattone dopo mattone, con l’introduzione di un archivio elettronico che segue il prodotto per tutto il suo ciclo di vita.

Il Passaporto Digitale non è solo una carta d’identità per gli oggetti, ma un vero e proprio dossier che racconta la storia di ogni articolo, lotto o modello, adattandosi alle diverse categorie merceologiche. Si parte da dati essenziali come il nome, il codice EAN e la composizione dei materiali – con una particolare attenzione alla percentuale di contenuto riciclato – fino ad arrivare a dettagli spesso trascurati, come i manuali di istruzioni, le avvertenze di sicurezza e i documenti utili per la manutenzione.

Ma la vera forza di questo strumento sta nella sua capacità di mettere il consumatore al centro. Con il Passaporto Digitale, ogni scelta d’acquisto diventa consapevole, perché finalmente è possibile distinguere tra chi fa vera sostenibilità prodotti e chi si limita a pratiche di greenwashing. In un’epoca in cui la fiducia verso i brand si costruisce sulla base della trasparenza, poter accedere in tempo reale a informazioni chiare e dettagliate è un vantaggio che non ha prezzo.

Quando arriverà il Passaporto Digitale del prodotto

Il percorso verso questa rivoluzione, però, non sarà immediato. L’implementazione del Passaporto Digitale seguirà una tabella di marcia ben precisa: dal 2027 sarà obbligatorio per le batterie con capacità superiore a 2 kWh, mentre il 2030 vedrà protagonisti settori come tessili, mobili, pneumatici e materassi. Per l’elettronica di consumo, invece, la partita è ancora aperta e si attendono definizioni più puntuali per l’integrazione con i sistemi esistenti.

E proprio per testare sul campo questa innovazione, l’Italia si è fatta pioniera grazie al progetto CircThread. Tra aprile 2024 e marzo 2025, un gruppo di 27 consumatori ha avuto l’opportunità di sperimentare il prototipo del Passaporto Digitale applicato a una lavastoviglie. Il risultato? Un entusiasmo palpabile per la possibilità di tracciare ogni intervento di riparazione, monitorare l’impatto ambientale e accedere facilmente a tutte le informazioni utili, anche se non sono mancate proposte per rendere l’interfaccia ancora più intuitiva e user-friendly.

Non si tratta solo di una questione di comodità. Il Passaporto Digitale rappresenta un baluardo contro le frodi e il rischio di richiami tardivi di prodotti difettosi, garantendo al contempo la protezione dei dati personali dei consumatori. In altre parole, ogni prodotto diventa trasparente come un libro aperto, pronto a raccontare la propria storia a chiunque sia interessato ad ascoltarla.

Guardando al futuro, è evidente che l’Europa vuole trasformare ogni acquisto in un atto di responsabilità. Grazie al riciclo facilitato e alla possibilità di programmare una riparazione invece che un nuovo acquisto, si riduce l’impatto ambientale e si promuove una cultura del riutilizzo che fino a pochi anni fa sembrava utopia. Le aziende sono chiamate a fare la loro parte, investendo in trasparenza e sostenibilità reale, perché il consumatore di domani non si accontenterà più di belle parole, ma pretenderà fatti, dati e certificazioni.

In definitiva, il Passaporto Digitale non è solo una rivoluzione tecnologica, ma una svolta culturale. È il simbolo di un’Europa che guarda avanti, che scommette su una sostenibilità prodotti autentica e su una cittadinanza sempre più informata e consapevole. E, in questo nuovo scenario, chi saprà abbracciare il cambiamento sarà premiato da una fiducia rinnovata e da un mercato sempre più attento ai valori che contano davvero.

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