Oro ai massimi storici: afflussi record negli ETF nel primo semestre 2025
Nel 2025 gli ETF sull'oro segnano afflussi record e prezzi ai massimi storici, spinti da incertezza geopolitica e domanda di asset sicuri.
Fonte immagine: Finanza.com
La recente impennata dei ETF oro ha sorpreso anche i più esperti, segnalando un forte ritorno di interesse verso il metallo giallo come asset sicuri in uno scenario mondiale sempre più incerto. Nel corso della prima metà del 2025, gli investimenti globali hanno subito una rapida accelerazione, toccando afflussi record per 38 miliardi di dollari.
Questa crescita esponenziale si collega a una nuova ondata di attenzione verso il mercato dell’oro, spesso visto come un vero e proprio “porto stabile” quando le turbolenze economiche o le tensioni di carattere internazionale iniziano a farsi sentire.
Flussi e dinamiche globali
Le partecipazioni totali degli ETF legati al metallo prezioso hanno raggiunto quota 3.615,9 tonnellate a fine giugno, evidenziando un incremento che non si osservava da tempo. I principali osservatori di mercato hanno sottolineato come questi strumenti abbiano raggiunto, in meno di sei mesi, i livelli che si erano visti nell’agosto del 2022. È altrettanto significativo l’apporto derivante dagli investitori provenienti dai Stati Uniti, con acquisti che hanno toccato le 206,8 tonnellate.
Parallelamente, l’area della Asia ha dato un contributo davvero notevole: nonostante rappresenti soltanto il 9% di tutti gli asset in gestione, ha generato circa il 28% dei flussi totali. Questa asimmetria mette in luce il ruolo sempre più attivo della domanda asiatica, che ambisce a proteggersi dalle incertezze dei mercati globali e a trarre profitto dal continuo rialzo del prezzo oro.
Scenari di mercato e volatilità
Dietro questa corsa al metallo prezioso si nasconde una combinazione di fattori strettamente connessi. In primo luogo, l’incertezza geopolitica ha giocato un ruolo chiave, alimentata da nuove politiche tariffarie e da crescenti tensioni tra potenze internazionali. In secondo luogo, il timore di un rallentamento economico ha spinto numerosi operatori di mercato a preferire strumenti considerati più difensivi.
L’oro, tradizionalmente percepito come “bene rifugio”, ha beneficiato di questa ricerca di stabilità, complice anche una volatilità crescente che ha fatto salire le quotazioni al loro apice di 3.500 dollari per oncia troy nel mese di aprile. In soli sei mesi, il metallo giallo ha registrato un incremento di circa il 26%.
Prospettive future
Molti analisti invitano a tenere d’occhio le politiche economiche globali, poiché rappresentano uno dei principali snodi capaci di influenzare la direzione dei mercati in generale e dell’oro in particolare. I mutamenti normativi e commerciali, uniti all’evoluzione delle relazioni tra le grandi economie, continueranno a esercitare un impatto diretto sulla percezione del rischio e quindi sulla propensione a investire in metalli preziosi.
Questa situazione, unita alla continua ricerca di stabilità nei momenti di incertezza, suggerisce che la domanda di oro attraverso gli ETF potrebbe mantenersi elevata ancora a lungo, delineando uno scenario di potenziale ulteriore crescita per un mercato già in grande fermento.
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