Italia oltre soglia di rischio? Ecco cosa rivela l’ultimo report Bankitalia
Il debito pubblico italiano tocca i 3.082 miliardi ad agosto 2025: analisi di Bankitalia, impatti su investitori, entrate fiscali e mercato ETF EWI.
Fonte immagine: Finanza.com
In un contesto di mercato sempre più incerto, il debito pubblico italiano ha registrato un nuovo picco ad agosto 2025, superando la soglia di 3.082,2 miliardi di euro. Questo valore sottolinea come l’equilibrio macroeconomico nazionale dipenda da molteplici variabili, inclusa la capacità del Tesoro di gestire flussi in entrata e in uscita.
Secondo le rilevazioni di Bankitalia, infatti, l’aumento delle disponibilità liquide di circa 25 miliardi e un lieve avanzo di cassa hanno spinto il dato complessivo su livelli mai raggiunti prima. Parallelamente, la riduzione della quota detenuta dalla Banca d’Italia e la crescita degli investimenti domestici evidenziano un cambio di passo dei soggetti coinvolti nel finanziamento statale, anche se si manterrebbe una certa stabilità nella durata media residua dei titoli.
Tendenza dei conti pubblici
L’analisi rivela che le risorse aggiuntive hanno sostenuto diverse voci di spesa, pur registrando una lieve flessione nelle entrate tributarie, scese del 10,2% a 56,1 miliardi rispetto allo stesso mese del 2024. Nel complesso, però, la crescita cumulata dei primi otto mesi del 2025 si dimostra ancora positiva, collocandosi al 2,7%.
Gli enti previdenziali mostrano una sostanziale stabilità del proprio indebitamento, mentre le amministrazioni locali segnalano un leggero calo dei propri passivi. Questa dinamica va letta in chiave strategica, poiché la sostenibilità dei conti pubblici risulta strettamente connessa all’esito delle politiche fiscali, che mirano a mantenere un bilancio equilibrato nonostante le sfide sociali ed economiche.
Prospettive macroeconomiche
Sul piano internazionale, il Fondo Monetario Internazionale ha inserito l’Italia tra i Paesi caratterizzati da un livello di debito elevato, ma con rischi di bilancio relativamente moderati. In effetti, il rapporto debito PIL ultimamente si attesta al 136,8%, e le stime per il 2026 suggeriscono un possibile ulteriore incremento.
Più ottimistico, invece, il quadro relativo al deficit, previsto scendere sotto la soglia del 3% tra un anno, in linea con i parametri europei più stringenti. Tale previsione, se realizzata, potrebbe reggere la credibilità delle istituzioni domestiche e conferire maggiore stabilità agli scenari economici a medio termine.
Riflessi sui mercati finanziari
Il nuovo debito record potrebbe incidere sulle aspettative degli investitori, orientando la percezione del rischio sovrano e favorendo oscillazioni sui titoli di Stato. Allo stesso tempo, l’ETF iShares MSCI Italy si mantiene in un trend di crescita moderato, attestandosi a quota 50,88 dollari e suggerendo un cauto ottimismo nei confronti dei fondamentali economici italiani.
Questa combinazione di fattori testimonia la complessità del quadro finanziario, dove la liquidità del Tesoro, la variazione della base fiscale e l’andamento dell’indebitamento pubblico possono influenzare, anche in modo significativo, la fiducia dei partecipanti al mercato e la stabilità del sistema paese.
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