Finanza Personale Governo rallenta: ristori per dazi USA ancora in sospeso

Governo rallenta: ristori per dazi USA ancora in sospeso

Il Governo stima un calo del PIL per i dazi USA prevedendo sostegno alle imprese, attenzione ai settori colpiti e focus su accordi UE.

5 Agosto 2025 14:00

Il recente annuncio dello Stato americano di introdurre nuovi dazi sulle esportazioni del Made in Italy ha acceso un allarme che potrebbe avere profonde ricadute economiche sull’industria nazionale. Secondo le prime previsioni, una tariffa al 15% potrebbe frenare la crescita del PIL italiano di circa mezzo punto percentuale entro i prossimi due anni.

È evidente quanto il governo, con il Ministro Giorgetti in prima linea, avverta il peso di queste misure e cerchi soluzioni tempestive. All’orizzonte si prospetta un recupero completo non prima del 2029, con inevitabili ripercussioni per la nostra competitività a livello globale.

La preoccupazione maggiore ricade sul settore farmaceutico, ritenuto cruciale per il nostro export e da sempre sinonimo di innovazione e ricerca. In questo contesto, le aziende di dimensioni più contenute, comprese le PMI, rischiano di subire gli effetti più severi di queste nuovi dazi.

Un ulteriore calo della competitività sui mercati internazionali potrebbe innescare un meccanismo di riduzione degli investimenti, incidendo sul tessuto produttivo in modo duraturo. Occorre quindi un supporto mirato che salvaguardi la resa economica del comparto, insieme a un rafforzamento delle strutture di ricerca e sviluppo, vero fulcro della crescita industriale italiana.

Strumenti di sostegno e rischi geopolitici per i dazi

La proposta del governo prevede di modulare gli interventi in modo più flessibile, attraverso iniziative come la sospensione temporanea del Patto di Stabilità. Questo approccio, già sperimentato in passato, mira a canalizzare risorse aggiuntive in favore di quei settori maggiormente esposti.

Tuttavia, il Ministro sconsiglia di adottare strategie contro i dazi, poiché tali misure rischierebbero di acuire le tensioni commerciali esistenti. In un quadro così delicato, una solida politica commerciale coordinata a livello europeo resta fondamentale per salvaguardare gli interessi nazionali e garantire catene di approvvigionamento più robuste. L’obiettivo è di rafforzare la diplomazia economica senza inasprire i rapporti con partner strategici come gli Stati Uniti.

La sfida principale consisterà nel mantenere aperto il dialogo con Washington nonostante i dazi minino i rapporti, puntando a soluzioni condivise che evitino una spirale di ritorsioni commerciali. Parallelamente, l’Italia intende accelerare la definizione di nuovi accordi di libero scambio con Paesi terzi, così da garantire opportunità di crescita alternative e una maggiore solidità del nostro sistema produttivo.

È altrettanto cruciale che le istituzioni lavorino a stretto contatto con le imprese, favorendo progetti di innovazione responsabile e promuovendo occupazione qualificata. Serve una strategia che coniughi relazioni esterne equilibrate e sostegni interni mirati, per preservare la competitività nazionale in un contesto globale in continua trasformazione.

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