Finanza Personale Germania: idrogeno verde troppo costoso

Germania: idrogeno verde troppo costoso

La Germania rivede la strategia sull’idrogeno verde: costi in aumento, vincoli UE e nuove priorità industriali.

9 Settembre 2025 17:30

La crisi dell’idrogeno verde in Germania getta un’ombra su quella che doveva essere la punta di diamante della transizione energetica Germania. In molte conferenze di settore, si percepisce immediatamente la tensione legata ai costi di produzione per l’idrogeno, considerati troppo elevati per competere con le fonti tradizionali.

Il gruppo industriale Thyssenkrupp ha paventato la possibilità di dover rivalutare i propri piani per l’impianto di Duisburg, nonostante siano stati investiti ingenti capitali per il suo ammodernamento.

Analoghe preoccupazioni emergono anche nelle dichiarazioni di RWE, dove l’ottimismo iniziale per la svolta verde si è gradualmente affievolito di fronte ai costi operativi che continuano a lievitare.

Idrogeno verde in Germania: rischi e opportunità

La necessità di un passaggio dai combustibili fossili a fonti più pulite sintetizza una sfida ambiziosa per i colossi industriali. ArcelorMittal ha rinviato la conversione di alcuni stabilimenti, accusando l’impennata dei prezzi e l’incertezza legislativa.

Questo scenario di stallo getta ombre sugli obiettivi di capacità elettrolisi (10 gigawatt entro il 2030) e solleva interrogativi anche in ambito politico. Il cancelliere Friedrich Merz, sotto la pressione di diversi ministeri, sta cercando di rimodulare gli incentivi per mitigare le tensioni sociali e industriali che rischiano di frenare la competitività del Paese sul medio periodo.

I vincoli imposti dalle normative europee per  l’idrogeno verde rappresentano l’altro grande nodo da sciogliere. Le aziende come Daimler faticano a sviluppare nuove soluzioni per il trasporto su larga scala, soprattutto quando si tratta di veicoli a idrogeno.

Il governo, nel frattempo, ha destinato 20 miliardi di euro per la riconversione dei gasdotti Germania, un passaggio fondamentale per garantire la distribuzione della risorsa sul territorio. Tuttavia, la ministra dell’Economia Katherina Reiche ha chiarito che i sussidi verranno ricalibrati, privilegiando interventi mirati e tentativi di contemperare le esigenze di sostenibilità con la ripresa economica.

Uno sguardo alle alternative

Nell’ottica di contenere gli oneri e procedere con modelli di business più flessibili, si fa sempre più strada l’idea di integrare forme di idrogeno grigio o di idrogeno blu. Mentre il primo deriva direttamente dal metano, il secondo richiede l’adozione di tecnologie di cattura e stoccaggio della CO₂, note come CCS. Nonostante queste alternative non rispondano pienamente ai requisiti di riduzione delle emissioni, potrebbero offrire un compromesso temporaneo.

Nel frattempo, gli operatori economici tedeschi auspicano un quadro regolatorio più snello e incentivi stabili, nella speranza di rendere l’idrogeno ancora una promessa concreta per scenari industriali e ambientali di nuova generazione.

Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.