Finanza Personale Fed, tassi fermi e crescita rivista al ribasso: Trump insulta Powell

Fed, tassi fermi e crescita rivista al ribasso: Trump insulta Powell

Donald Trump critica Jerome Powell per non tagliare i tassi Fed, sostenendo che servono per stimolare l'economia, Powell difende la prudenza.

19 Giugno 2025 11:30

Nel panorama economico statunitense, la tensione tra Trump e Powell torna prepotentemente alla ribalta, scatenando una nuova ondata di discussioni attorno alla direzione della FED e al futuro dei tassi di interesse.

In un momento in cui la fiducia degli investitori appare già appesa a un filo, l’ennesimo botta e risposta tra il presidente e il governatore della banca centrale mette ancora una volta in luce quanto la politica monetaria USA sia un terreno minato, dove ogni dichiarazione rischia di spostare gli equilibri non solo oltreoceano, ma anche nei mercati globali.

Scontro frontale Trump e Powell: visioni opposte su crescita e inflazione

Trump non usa mezzi termini e, fedele al suo stile, definisce Powell un “Mr. Too Late“, accusandolo di essere un “fool” che danneggia l’economia americana. L’attacco arriva dopo la decisione della FED di mantenere i tassi di interesse fermi tra il 4,25% e il 4,50%.

Secondo il presidente, questa scelta rappresenta un vero e proprio freno per la crescita economica e un ulteriore peso sui costi del debito, soprattutto in un contesto in cui altre banche centrali – su tutte la BCE – stanno invece scegliendo la strada del taglio. La contrapposizione è netta: da una parte chi vorrebbe un’economia “dopata” da tassi più bassi, dall’altra chi teme il ritorno di una spirale inflazionistica difficile da domare.

Powell e la difesa della prudenza: tra dati e incertezze globali

Dal canto suo, Powell si mostra saldo al timone della FED e difende la sua linea, ribadendo come i dati economici attuali non giustifichino un taglio immediato dei tassi di interesse. Il governatore sottolinea il rischio di alimentare nuove pressioni inflazionistiche, già insidiate dai recenti dazi statunitensi e dalle tensioni in Medio Oriente.

Un allentamento prematuro della politica monetaria USA – sostiene – potrebbe rivelarsi un boomerang, portando a effetti collaterali ben peggiori di quelli che si vorrebbero evitare. La sua posizione, pur poco popolare tra i fautori della crescita a tutti i costi, appare però dettata dalla necessità di bilanciare la stabilità dei prezzi con la tenuta del sistema finanziario.

Trump Vs Powell: implicazioni globali e strategie future

Questa disputa, tutt’altro che formale, si riflette immediatamente sui mercati finanziari, dove il nervosismo si taglia con il coltello. Gli investitori osservano con estrema attenzione ogni mossa della FED, consapevoli che le scelte in materia di tassi di interesse e di politica monetaria USA avranno ripercussioni a catena sulle strategie di investimento mondiali. I

In un quadro così incerto, ogni parola pesa come un macigno e le divergenze tra Trump e Powell non fanno che aggiungere un ulteriore livello di complessità. Se da un lato la richiesta di stimoli appare seducente, dall’altro la prudenza sembra l’unica bussola affidabile per navigare in acque ancora agitate.

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