Dal 2026 solo CIE: carta d’identità cartacea eliminata
Dal 2026 la Carta d'Identità Elettronica CIE sostituirà la versione cartacea: costi, procedure, vantaggi e impatti per cittadini e imprese.
Fonte immagine: ansa
Da tempo si parla di rivoluzione digitale, ma ora siamo davvero al punto di svolta: la carta d’identità elettronica CIE si prepara a diventare il nuovo lasciapassare per cittadini e Pubblica Amministrazione, lasciando definitivamente alle spalle la vecchia carta stampata.
Dal 2026, infatti, il documento cartaceo sarà solo un ricordo, sostituito da una tessera plastificata che promette non solo maggiore sicurezza, ma anche un accesso privilegiato ai servizi digitali, sia in Italia che all’estero.
CIE: un documento che cambia le regole del gioco
La nuova CIE non è soltanto un aggiornamento estetico, ma una vera e propria rivoluzione tecnologica. Grazie al microchip integrato e a sistemi di sicurezza avanzati, questa tessera garantisce una protezione superiore contro la contraffazione e consente di viaggiare con tranquillità nell’Unione Europea, nell’area Schengen e persino in quei Paesi che hanno siglato accordi specifici con l’Italia.
Ma il vero salto di qualità si percepisce nell’uso quotidiano: con la CIE (carta d’identità elettronica) sarà possibile accedere in modo sicuro ai principali servizi online della Pubblica Amministrazione, come INPS, Agenzia delle Entrate e Fascicolo Sanitario Elettronico. Per ottenerla, basta recarsi presso il proprio Comune, portando con sé una fototessera e, preferibilmente, il codice fiscale o la tessera sanitaria, versando un contributo di 16,79 euro più eventuali diritti di segreteria.
Identità digitale senza confini
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda i cittadini italiani all’estero. Dal 2019, infatti, anche gli iscritti all’AIRE possono richiedere la identità digitale attraverso la CIE, a patto che i dati anagrafici siano aggiornati.
Questo snellisce le procedure per accedere ai servizi consolari e alle piattaforme digitali italiane, offrendo un ponte diretto tra l’Italia e i suoi cittadini ovunque nel mondo. Una vera opportunità per chi, per motivi di lavoro o di studio, si trova lontano dal Paese d’origine ma vuole mantenere un legame forte e sicuro con la Pubblica Amministrazione italiana.
La sfida del PNRR e il futuro dell’innovazione
Non tutto, però, scorre liscio come l’olio. I dati dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano parlano chiaro: a novembre 2024, solo 6,1 milioni di italiani utilizzavano l’app CieID, un dato ben lontano dall’ambizioso obiettivo fissato dal PNRR di 42,3 milioni entro giugno 2026. Il Governo sta correndo ai ripari, puntando su procedure più snelle e sul rilascio da remoto della CIE in 24 ore e senza costi aggiuntivi.
Restano però alcune criticità tecniche, come la compatibilità con dispositivi NFC e lettori di smart card, che potrebbero rallentare la diffusione di questa innovazione. In ogni caso, la trasformazione in atto rappresenta un passaggio fondamentale verso la modernizzazione del sistema identificativo nazionale, coinvolgendo cittadini, imprese e istituzioni in una sfida collettiva che guarda dritto al futuro.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto: