Cybersecurity 2025: il mondo finanziario sotto attacco
Il mondo finanziario è sotto attacco: scopri come la cybersecurity oggi è in pericolo per ransomware, furti di dati e attacchi in aumento.
Negli ultimi mesi, il panorama della cybercrime in Italia ha assunto contorni sempre più inquietanti, con numeri che fanno riflettere e che dovrebbero mettere in allerta chiunque operi nel mondo digitale. I dati raccolti dall’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia per il primo trimestre del 2025 parlano chiaro: si è registrato un vero e proprio boom di attacchi informatici, con un incremento del 54% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un’escalation che coinvolge trasversalmente tutti i settori, ma che vede ancora una volta il mondo finanziario tra i bersagli prediletti dei criminali digitali, quasi come se fosse una calamita irresistibile per chi vive nell’ombra del web.
Il fenomeno è tutt’altro che marginale: parliamo di 862 attacchi informatici complessivi, suddivisi tra 630 tentativi sventati, 217 incidenti andati a segno e 15 violazioni della privacy che hanno lasciato il segno. Questi numeri, se analizzati con attenzione, rivelano una tendenza ormai consolidata: il mondo della finanza rappresenta circa un terzo dei casi censiti nell’intero 2024, confermandosi come uno dei terreni di caccia preferiti dagli hacker, sempre più abili e spregiudicati. Il dato, di per sé già preoccupante, diventa ancora più allarmante se si pensa che dietro ogni cifra si nascondono dati sensibili, patrimoni e, spesso, la fiducia stessa dei cittadini nei confronti delle istituzioni finanziarie.
Cybersecurity 2025: la nuova minaccia ransomware
In questo scenario a tinte fosche, emerge una minaccia su tutte: il ransomware Nitrogen. Questo malware, comparso sulle scene a settembre 2024, si è già guadagnato una sinistra fama nel mondo della sicurezza informatica. La sua “specialità”? Colpire in modo chirurgico il mondo finanziario, con attacchi mirati e di una precisione quasi chirurgica.
Non è solo il mondo finanziario a finire nel mirino: nel primo trimestre 2025, il comparto Software/Hardware si è trovato a dover fronteggiare ben 226 attacchi, conquistando il poco invidiabile primato di settore più colpito. A ruota seguono proprio le realtà finanziarie e, in terza posizione, il Retail, con 115 episodi dovuti principalmente all’enorme volume di transazioni online. Non va meglio alla Pubblica Amministrazione, che registra una crescita preoccupante: 107 casi, contro i 68 dello stesso periodo dell’anno precedente. È la conferma che nessuno può più sentirsi al sicuro, soprattutto quando si tratta di difendere dati sensibili e servizi essenziali.
Le armi di attacco preferite
Ma quali sono le armi preferite dai cybercriminali? Il rapporto mette in evidenza come i malware restino la minaccia principale, con 394 casi che rappresentano il 46% del totale. Subito dietro troviamo phishing e social engineering, con 281 episodi che confermano quanto sia ancora efficace puntare sull’errore umano. Da segnalare, poi, l’inquietante incremento del 200% degli attacchi DDoS, che hanno raggiunto quota 116: spesso mossi da motivazioni ideologiche o politiche, questi attacchi mirano a mettere fuori gioco servizi e piattaforme, generando danni economici e d’immagine difficili da quantificare.
Il vero obiettivo, però, resta sempre e comunque il furto di dati. Secondo il report, il 70% degli attacchi ha come finalità la sottrazione di informazioni personali, finanziarie o di codici proprietari, che vengono poi utilizzati per spionaggio industriale, sabotaggio o rivenduti nel sottobosco del dark web. Si tratta di una tendenza che, se possibile, si sta ulteriormente rafforzando: i criminali digitali sono sempre più interessati a mettere le mani su ciò che ha valore, e i dati, oggi più che mai, rappresentano una vera e propria miniera d’oro. Crescono anche i casi di interruzione di servizio, particolarmente pericolosi quando a essere colpite sono le infrastrutture critiche, e le richieste di riscatto, che costituiscono ormai l’11% del totale degli attacchi.
Cybersecurity 2025 e Intelligenza Artificiale
A rendere ancora più complesso il quadro è il crescente ricorso all’Intelligenza Artificiale da parte dei criminali informatici: il 40% degli incidenti registrati nel periodo analizzato vede proprio l’IA come protagonista, segno che la tecnologia, se non adeguatamente governata, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. La lezione, insomma, è chiara: il cybercrime evolve a ritmi vertiginosi e chi opera nel mondo finanziario (ma non solo) deve attrezzarsi di conseguenza, puntando su formazione, prevenzione e tecnologie all’avanguardia per difendere il proprio patrimonio digitale.
In conclusione, se è vero che il furto di dati rappresenta oggi la minaccia più insidiosa, è altrettanto vero che la consapevolezza e la capacità di reagire in modo tempestivo possono fare la differenza. Il mondo della cybersecurity non è mai stato così complesso, ma proprio per questo è fondamentale non abbassare la guardia e continuare a investire nella protezione delle nostre informazioni più preziose.
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