Bonus genitori separati 2026: come funziona il nuovo sostegno all’affitto
Tutto sul bonus genitori separati 2026: requisiti, importi, come richiederlo e documenti necessari per ottenere il nuovo sostegno all’affitto.
Nel corso degli ultimi anni, l’idea di garantire un concreto sostegno a chi affronta la fine di un matrimonio ha guadagnato terreno. La separazione, infatti, è spesso accompagnata da un cambiamento profondo: dall’organizzazione del nucleo familiare alla stabilità abitativa. Proprio per rispondere a questa esigenza, la Legge di Bilancio 2026 ha introdotto un sostanzioso aiuto rivolto ai genitori che devono lasciare la casa coniugale e avviare una nuova fase di vita. Il provvedimento riconosce fino a 800 euro mensili, con l’obiettivo di coprire in modo significativo le spese di locazione e facilitare la gestione quotidiana dei figli a carico, soprattutto se minorenni. È un passo importante, che testimonia la crescente sensibilità delle istituzioni verso le sfide economiche dei nuclei familiari più vulnerabili.
Un nuovo sostegno che fa la differenza
Il bonus genitori separati è stato strutturato come un aiuto concreto, pensato per chi si ritrova a sostenere un nuovo affitto dopo la separazione. Con un fondo di 20 milioni di euro stanziato all’anno, si vuole fornire una garanzia in più a chi si vede costretto a uscire dalla casa familiare e deve trovare una soluzione abitativa alternativa. Nel disegno di legge, è messa in risalto la necessità di stabilire criteri chiari sia di reddito sia di responsabilità genitoriale: il contributo massimo previsto ammonta a 9.600 euro l’anno, una cifra pensata per alleggerire il carico economico e dare la possibilità di riorganizzarsi senza rinunciare alle esigenze fondamentali dei più piccoli.
Requisiti e procedure di accesso
Per usufruire del sostegno, la normativa ha indicato tre condizioni imprescindibili: non essere assegnatari dell’abitazione coniugale, avere almeno un figlio a carico che non abbia ancora compiuto 21 anni e dimostrare un reale stato di difficoltà attraverso la presentazione dell’ultimo ISEE disponibile. Questi parametri, ancora da definire con maggiore precisione, saranno completati da un decreto attuativo emanato nei primi mesi del 2026 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in accordo con il Ministero dell’Economia. In linea di massima, si parlerà di documenti quali la sentenza di separazione, il contratto d’affitto regolarmente registrato e l’attestazione dei figli a carico. Il fine resta quello di assicurare trasparenza e rapidità nelle procedure di erogazione.
Prospettive e tempistiche
L’avvio effettivo della misura è fissato per il 1° gennaio 2026, ma la stessa esperienza insegna che la cautela non è mai troppa: predisporre sin d’ora la documentazione necessaria può prevenire intoppi burocratici. La futura piattaforma telematica che gestirà le domande potrebbe richiedere tempo per essere operativa, e iniziare per tempo significa avere un vantaggio. Questa forma di aiuto non è soltanto un sostegno economico: rappresenta anche la volontà dello Stato di intervenire dove la famiglia si frammenta, offrendo risorse che possano garantirne la continuità. Così, anche le transizioni più delicate diventano più gestibili, aiutando chi, con coraggio, si appresta a ricominciare.
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