Aeroporto di Bologna nel mirino della Consob
Indagine Consob sull'Aeroporto di Bologna: focus su trasparenza, modifiche statutarie e nomine non conformi. Implicazioni per gli investitori.
Fonte immagine: ansa
L’attenzione dei riflettori si è spostata in questi giorni su Consob, che ha deciso di mettere sotto la lente d’ingrandimento l’Aeroporto di Bologna, portando a galla una serie di interrogativi che scuotono il tessuto stesso della trasparenza societaria.
L’ente di vigilanza ha avviato un’indagine che, come spesso accade in questi casi, rischia di diventare il crocevia per ridefinire gli equilibri interni e i rapporti di forza tra i soci, con implicazioni che vanno ben oltre le mura dell’aeroporto stesso.
Nel mirino dell’inchiesta troviamo, in particolare, la mossa della Camera di Commercio di Bologna che, durante l’assemblea dei soci del 29 aprile 2025, ha proposto un allargamento del consiglio di amministrazione da nove a undici membri.
Un dettaglio? Nient’affatto. Questa modifica, infatti, permetterebbe alla Camera di Commercio di nominare ben otto consiglieri, rafforzando in modo sostanziale la propria posizione di controllo e, di riflesso, marginalizzando il socio di minoranza Mundys, titolare del 29,38% delle azioni. Un’operazione che, agli occhi degli osservatori più attenti, non è passata certo inosservata e che alimenta il dibattito su come si stiano ridisegnando gli assetti di potere all’interno dello scalo felsineo.
Aeroporto di Bologna: trasparenza societaria e nomine contestate
Ma non è tutto. A rendere il quadro ancora più complesso ci pensano le modalità con cui sono state gestite le nomine nel collegio sindacale dell’aeroporto di Bologna. In particolare, le procedure seguite sembrano aver ignorato le tempistiche previste per le designazioni dei rappresentanti ministeriali del MEF e del MIT, una scelta che ha spinto Mundys ad astenersi dalla votazione.
Un segnale, questo, che qualcosa non torna sul fronte della trasparenza societaria, soprattutto quando si tratta di rispettare regole e prassi consolidate. Non a caso, Consob ha richiesto spiegazioni puntuali non solo sulle modalità deliberative, ma anche sulle tempistiche relative alla nomina del sindaco supplente, prerogativa del socio di minoranza. L’obiettivo? Verificare che tutto sia stato fatto secondo le regole e che non vi siano state scorciatoie.
Remunerazione e tensioni tra gli investitori
A completare il quadro delle criticità emerse nell’indagine c’è la questione, non meno spinosa, della remunerazione del presidente Enrico Postacchini. È stata infatti commissionata un’analisi di mercato per valutare un possibile incremento del compenso, già giudicato elevato nei precedenti esercizi. Una decisione che ha inevitabilmente acceso i riflettori su un tema particolarmente sensibile per gli investitori, che ora guardano con crescente attenzione a ogni sviluppo, consapevoli che la partita sulla governance dell’Aeroporto Bologna è tutt’altro che chiusa. In gioco, d’altronde, non c’è solo la distribuzione dei poteri, ma la credibilità stessa delle istituzioni coinvolte e la fiducia del mercato nel rispetto di regole e trasparenza.
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