Finanza Notizie Italia Università: il 40% degli atenei italiani incluso nei primi 1.000 a livello mondiale

Università: il 40% degli atenei italiani incluso nei primi 1.000 a livello mondiale

20 Novembre 2019 09:23

L’università è una delle istituzioni cardine di un paese avanzato. La valutazione della sua qualità a livello internazionale è dunque centrale per comprendere come esso viene giudicato dal resto del mondo. E il posizionamento dell’Italia in questo ambito è piuttosto buono, anche se permane una situazione di scarsa competitività a causa di risorse economiche ridotte. E’ ciò che emerge dallo studio “L’Italia e la sua reputazione: l’università”, condotta da Italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

L’Italia supera tutti, incluso il Regno Unito, per numero di istituzioni universitarie tra le prime 1000 posizioni a livello mondiale. Il sistema universitario italiano nel suo complesso vede infatti addirittura oltre il 40% dei propri atenei tra le top 1000, migliore di Stati Uniti, Cina e Francia, con meno del 10% delle loro università, ma anche di Regno Unito, Germania e Spagna.
Tuttavia, nessun ateneo italiano è tra i primi 100 nei due principali ranking internazionali. L’Italia ha poche università per abitante, meno della metà di Francia, Germania e Regno Unito, un terzo degli Stati Uniti.

I dati della ricerca evidenziano una situazione di scarsa competitività a causa di risorse economiche nettamente inferiori agli altri principali Paesi di riferimento. Pur avendo un tasso di istruzione terziaria più basso degli altri, dato di per sé negativo, si riscontrano meno addetti alla formazione, con numeri ben lontani dai principali Paesi di riferimento culturale nello scenario internazionale.

Per migliorare qualità e ranking, secondo lo studio, servono politiche di reclutamento competitive di docenti e studenti, maggiore efficienza della macchina amministrativa per liberare risorse da destinare alla ricerca e alla didattica, internazionalizzazione, collaborazione con imprese private, anche al fine di far incontrare domanda e offerta di lavoro, e reti tra atenei. Occorre inoltre comunicare di più e meglio la buona qualità delle istituzioni comunitarie offrendo una lettura positiva del sistema di alta formazione italiano, sia per trattenere i nostri studenti sia per renderlo più competitivo verso gli studenti (e i docenti) stranieri.